BIVONA – Revocata la protezione al testimone di giustizia Ignazio Cutrò

La Commissione centrale del Ministero dell’Interno ha revocato le misure di protezione ad Ignazio Cutrò, l’ imprenditore di Bivona, testimone di giustizia soprattutto nell’ ambito dell’ inchiesta cosiddetta “Face – Off” contro i clan mafiosi a della Bassa Quisquina in provincia di Agrigento. Secondo la commissione non ricorrono più le esigenze che hanno determinato le misure di protezione nei confronti di Cutrò e della sua famiglia. La commissione degli Interni ha stabilito però che il servizio centrale di protezione segnali la posizione del testimone di giustizia e del suo nucleo familiare all’ufficio centrale per la sicurezza, ai fini dell’adozione delle ordinarie misure di protezione. Inoltre, per eventuali impegni giudiziari, Ignazio Cutrò dovrà essere scortato. E’ stato il figlio dell’imprenditore, Giuseppe, ad annunciare la revoca. Ignazio Cutrò, appresa la notizia, è stato colto da malore ed è stato ricoverato in ospedale. L’imprenditore di Bivona probabilmente ricorrerà al Tar, e il suo legale, l’avvocato Katia La Barbera, è impegnata a valutare se presentare il ricorso al Tribunale amministrativo regionale del Lazio. Ancora il figlio, Giuseppe Cutrò, afferma : “Rimanendo nella sua terra d’ origine, e mantenendo la propria identità, ha potuto, a differenza di altri testimoni di giustizia, lottare, divulgare ciò che accadeva e tutte le situazioni spiacevoli che si potevano incontrare nel proprio cammino. Mio padre ha fatto delle sue idee e della sua parola un megafono per chi sottostava al silenzio da anni”. E l’ Associazione Nazionale Testimoni di Giustizia esprime solidarietà a Ignazio Cutrò e afferma : “A questo punto Cosa Nostra potrà compiere indisturbata la sua vendetta contro Ignazio Cutrò, così come ha fatto con Domenico Noviello, barbaramente assassinato”.

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