Blitz antidroga del Vallone: interrogatori 6 agrigentini coinvolti

Quattro indagati hanno fatto scena muta, altri due hanno risposato alle domande del giudice. Questo l’esito degli interrogatori dei sei agrigentini, arrestati nel blitz dei carabinieri su un presunto traffico di droga nell’area del Vallone, comparsi, per rogatoria, davanti al Gip del Tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto. Mentre firmataria dell’ordinanza di custodia cautelare con quindici arresti, di cui quattordici in carcere e uno ai domiciliari, e altri quattro indagati in libertà, è il Gip del Tribunale di Caltanissetta, Grazia Luparello.

Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere il quarantaduenne di Favara, Antonio Puma, assistito dall’avvocato Salvatore Baiamonte, che ha già presentato al Tribunale del Riesame nisseno istanza per chiedere la revoca della misura cautelare in carcere, il sessantenne di Favara, Luca Calogero Lauricella, il trentunenne di Casteltermini, Calogero Grimaldi, e il quarantasettenne di Casteltermini, Francesco Di Bernardo.

Si sono difesi, respingendo le accuse, il ventitreenne di Mussomeli ma abitante a Casteltermini, Paolo Bellino, genero di Di Bernardo, e il quarantaduenne di Casteltermini, Rosario Lo Re detto Dario. Tutti e due hanno risposto alle domande del Gip. Hanno detto di conoscere qualcuno tra gli indagati, tra cui il presunto capo dell’organizzazione, Antonio Maniscalco, che commercia auto e pezzi di ricambio. E i due avrebbero acquistato da lui soltanto merce, ricambi d’auto, non droga.

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