Condannato a due anni di reclusione nell’ambito dell’operazione “Fratellanza” che, nel 2000, portò in carcere 34 soggetti, Lorenzo Valenti, 51 anni, non dovrà pagare le spese processuali e di mantenimento in prigione. La decisione è arrivata a seguito di una nuova udienza celebrata venerdi scorso. Il magistrato di sorveglianza ha, infatti, accolto le tesi difensive dei suoi avvocati che hanno ribadito i principi secondo cui la remissione del debito deve essere concessa a chi, durante la detenzione carceraria, abbia tenuto una buona condotta e nei confronti di chi, nonostante sia in possesso di uno stipendio, possa subire pregiudizio al suo reinserimento sociale a cagione del pagamento di una somma cosi elevata. Valenti, difeso dagli avvocati Giuseppe Limblici e Gerlando Vella, avrebbe dovuto rifondere allo Stato, a seguito della sentenza di condanna della Corte d’Appello di Palermo del 2005, la somma di oltre 561 mila euro, gravante in solido con gli altri 13 coimputati.