BOLOGNA – Femminicidio Alessandra:” L’assassino voleva video ogni 10 minuti”

“La personalità dell’indagato animato da un irrefrenabile delirio di gelosia e incapace di accettare con serenità il verificarsi di eventi avversi, come la cessazione di un rapporto per di più caratterizzato da incontri sporadici”, sono una “manifestazione di eccezionale pericolosità e assoluta incontrollabilità”. Lo scrive il giudice del Tribunale di Bologna nell’ordinanza con la quale ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare in carcere per Giovanni Padovani, accusato dell’omicidio. aggravato dallo stalking, dell’ex fidanzata Alessandra Matteuzzi, 56 anni , uccisa martedi sera a botte e martellate sotto casa sua.

Il 29 luglio la donna aveva già denunciato l’uomo per atti persecutori. Il controllo che Giovanni Padovani esercitava su Alessandra era “ossessivo” , come ha spiegato il legale della sorella della vittima , Giampiero Barile. La teneva “sotto scacco a distanza”, con la richiesta pressante di foto e video, più volte al giorno, del luogo in cui si trovava e delle persone che frequentava. Un video ogni dieci minuti, da inviare su Whatsapp e ove fosse ben visibile l’orario e il luogo in cui si trovava: è una delle richieste , esposte nella denuncia presentata il 29 luglio ai carabinieri da Alessandra Matteuzzi. La richiesta era arrivata perché sospettava dei tradimenti: se Alessandra non rispondeva alle telefonate, raccontò ai Carabinieri, o se il video tardava arrivavano scenate.

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