CALCIO – SERIE B, Sconcerto di Natale

C’è un’ottima notizia per il Catania: questo 2014 fantozziano sta per finire. Manca solo una bazzecola, l’ultima partita di domenica contro una squadretta, il Carpi, e poi terminerà questo supplizio solare di allenatori cambiati vorticosamente, ultrà inferociti ma soprattutto prestazioni indecenti.

Quello contro il Cittadella è probabilmente il momento rossazzurro più basso degli ultimi dieci anni. Cinque espulsi (allenatore compreso) e un 3-2 mortificante, ignobile, avvilente. Perché se la squadra di Padova è l’ultima in classifica, allora il Catania è ufficialmente da Lega Pro.

L’1-0 dopo tre minuti sembra un chiaro indizio che per gli etnei la legge di Murphy è roba da dilettanti della scalogna: Sgrigna dalla linea di fondo rientra, si fuma Rolin e incrocia sul secondo palo. E’ l’inizio della grande impotenza. Due minuti dopo angolo dello stesso Sgrigna: Coralli dal centro dell’area la inzucca con forza, Frison respinge. Trenta secondi dopo Coralli tenta il gol Mascara con un pallonettone improvviso da cinquanta metri: alto di poco. E al 12′ arriva una fiondata di Paolucci da trenta metri, ancora appena sopra la traversa.

La squadra di Pellegrino è intontita dalla velocità dei granata. I tre attaccanti sono inutili: tutto quello che producono nel primo tempo è una fuga strepitosa di Leto braccato da una muta di avversari; peccato che l’argentino si sposti in orizzontale da una linea laterale all’altra. Fanno appena più paura Sgrigna (diagonale sull’esterno della rete dopo allungo contro Rolin) e il bel destro di Minesso, fuori di poco.

Impossibile peggiorare nel secondo tempo. E invece quel tale signor Murphy la sapeva lunga: passano cinque minuti e la seconda ammonizione per Rinaudo si abbatte su una squadra già fantasma. Il Cittadella è di un cinismo raggelante: in dieci minuti trasforma l’uomo in più nel 3-0; sempre con Sgrigna, prima sul filo del fuorigioco e poi in anticipo su Frison.

Nella disperazione Pellegrino si gioca Castro e Rossetti per Leto ed Escalante. E qualcosa succede: in tre minuti, tra il 34′ e il 37′, Calaiò segna due gol, con un tuffo di testa su cross di Parisi e su rigore procurato da Rossetti.

Quasi quasi ci si potrebbe credere, nonostante lo scempio precedente. Ma gli sviluppi sono degni di questa annata rossazzurra: si fa espellere Chrapek, forse per un insulto all’arbitro; e già che c’è, Maresca butta fuori per proteste pure Leto, che fuori c’era già dopo la sostituzione, e un minuto dopo anche Spolli per un’entrata a piedi uniti.

Sarebbe più che comico se il Catania riuscisse a pareggiare con tre giocatori in meno, ma il calcio non è folle fino a questo punto. Anzi, il rosso se lo becca in extremis pure un agitatissimo Pellegrino. I cinque espulsi restano solo la pesantissima eredità che i rossazzurri si porteranno domenica al Massimino contro la prima in classifica.

FONTE: LA SICILIA

RISULTATI

Giornata 20
Crotone- Frosinone2-0
Bologna-Pro Vercelli3-0
Brescia-Bari2-1
Carpi-Perugia4-0
Cittadella-Catania3-2
LatinaV.- Entella1-1
Pescara-Varese2-0
SpeziaV.- Lanciano3-3
Ternana-Modena1-0
Trapani-Avellino4-1
Vicenza-Livorno0-0
CLASSIFICA
Carpi 40
Frosinone 31
Livorno 31
Bologna 31
V. Lanciano 30
Spezia 30
Trapani 30
Avellino 29
Pro Vercelli 27
Vicenza 27
Modena 26
Perugia 26
Pescara 25
Ternana 25
Bari 25
Brescia 23
V. Entella 23
Catania 21
Crotone 20
Cittadella 19
Latina 19
Varese 19
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