CALCIO – Vittoria-Paternò: 15 denunciati

15 denunciati per rissa aggravata. 10 calciatori del Vittoria e 5 del Paternò: dei padroni di casa sono tutti atleti che hanno giocato o erano in panchina, degli ospiti, oltre a quattro giocatori, anche un accompagnatore. Il più giovane è classe ’96, il più anziano classe ’47. Non sono stati diffusi i nomi. 

E’ l’esito delle indagini svolte dagli agenti del commissariato di Vittoria sui disordini verificatis tra giocatori ed accompagnatori delle squadre del Vittoria e del Paternò mentre raggiungevano gli spogliatoi al termine del primo tempo dell’incontro di poi sospeso dall’arbitro. Incontro dello scorso 22 marzo del campionato regionale di Eccellenza, girone B, che il giudice sportivo ha punito con numerose squalifica e la sconfitta per 3-0 inflitta a tutte e due le squadre.

L’attenta ricostruzione dei fatti si è basata su quanto i poliziotti in servizio all’interno del terreno di gioco hanno osservato e dalla meticolosa visione dei filmati registrati dai tecnici della polizia scientifica. Fondamentale anche le immagini registrate da una telecamera di vigilanza installata proprio all’ingresso del seminterrato degli spogliatoi dello stadio comunale Cosimo di Vittoria, immediatamente messe a disposizione dal presidente del Vittoria, che ha fornito piena collaborazione. 

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30 secondi di violenza, che ha provocato due feriti nel Paternò, il giocatore Tornatore ed il magazziniere Sinatra. Rissa con eventi lesivi dunque, che aggrava il reato e prevede la pena, per la sola partecipazione alla rissa, della reclusione da tre mesi a cinque anni.

Quanto compiuto dai denunciati, inoltre, ha provocato problemi di ordine pubblico, che ha reso ncecessario l’intervento di agenti in tenuta antisommossa di Polizia perché ha acceso la miccia fra i tifosi presenti allo stadio, soprattutto fra quelli del Vittoria che si sono accalcati in massa a ridosso delle recinzioni che separano i settori dal campo di gioco, inveendo nei confronti dei giocatori di entrambe le squadre e provando a scavalcare. 

Ecco perché i denunciati rischiano anche il Daspo.

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