CALTANISSETTA – Completamento Ss 640:corteo di protesta[VD TG][FOTO]

Circa duemila persone hanno partecipato alla manifestazione svoltasi questa mattina a Caltanissetta per protestare contro il blocco dei lavori per il raddoppio della statale 640 Caltanissetta-Agrigento. I lavori sono fermi da diversi mesi a causa delle difficoltà economiche della ditta Cmc di Ravenna, che si era aggiudicata l’appalto. Per gli organizzatori della manifestazione è alto il rischio di isolare sempre di più i territori di Agrigento e Caltanissetta e ci sono numerose ditte fornitrici di materiali e altri servizi in subappalto che attendono da parecchio tempo di essere pagate dalla Cmc.

Al corteo, oltre ai cittadini e ai commercianti di Caltanissetta, hanno partecipato diversi sindaci delle province di Caltanissetta e
Agrigento, il vescovo di Caltanissetta Mario Russotto, alcuni deputati regionali e nazionali, i rappresentanti di varie organizzazioni sindacali e anche una delegazione del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Caltanissetta.

Il sindaco di Agrigento Lillo Firetto ha affermato: “Ci sono due milioni di siciliani che vengono tagliati fuori da fondamentali linee
di comunicazione. Bisogna creare delle condizioni migliori per un territorio gravemente compromesso”.

Salvo Ferlito, presidente del Comitato creditori della Cmc ha aggiunto: “Oggi fornitori e subappaltatori siamo qui come promotori della protesta. Abbiamo anticipato enormi capitali, indebitandoci con le banche per far si che la statale fosse completata. Siamo allo stremo delle forze e senza il saldo delle somme che vantiamo, i cittadini di tutta la Sicilia, non solo nisseni ed agrigentini, non potranno fruire di questa opera. L’Anas ha comunicato che i lavori dovrebbero riprendere a febbraio perché la Cmc pagherà un congruo acconto. Speriamo che il Governo nazionale, che finora non ha detto nulla, si occupi della vicenda. Il presidente della Regione Nello Musumeci aveva scritto al ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, che però non ha ancora dato risposte”.

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