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CALTANISSETTA – Strage di Capaci, quattro ergastoli e un’assoluzione [Vd Tg]

Quattro ergastoli e una assoluzione. E’ questo il verdetto emesso dalla Corte d’Assise d’appello di Caltanissetta nei confronti dei cinque imputati accusati della strage di Capaci. Carcere a vita per Salvatore Madonia, Giorgio Pizzo, Cosimo Lo Nigro e Lorenzo Tinnirello, accusati di aver ricoperto un ruolo nell’attentato del 23 maggio ’92 in cui morirono i giudici Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli agenti della polizia Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. Assolto Vittorio Tutino, anche per lui era stato invocato l’ergastolo. Tre dei cinque imputati hanno assistito alla lettura della sentenza collegati in video conferenza. Madonia e Lo Nigro hanno invece rinunciato. La Corte d’Assise di Caltanissetta, presieduta da Antonio Balsamo (a latere Graziella Luparello) ha pronunciato la sentenza dopo 11 ore di Camera di Consiglio, alle 21.30 in punto, accogliendo così le richieste dei pubblici ministeri Lia Sava, Stefano Luciani, Gabriele Paci e Onelio Dodero, tutti presenti in aula, così come il nuovo procuratore Capo Amedeo Bertone. che ha detto: “Una sentenza che riconosce le ragioni dell’accusa anche se per una posizione è arrivata l’assoluzione. Complessivamente siamo soddisfatti per il lavoro svolto e aspettiamo di leggere le motivazioni. Le dichiarazioni di Spatuzza e Tranchina sono quindi state giudicate attendibili e confermo che la Procura nissena non risparmierà energie e forze per cercare ulteriori verità su questi fatti” La Corte d’Assise nissena ha riconosciuto il boss palermitano di Cosa nostra Salvo Madonia come uno dei mandanti della strage, mentre Cosimo Lo Nigro, Giorgio Pizzo e Lorenzo Tinnirello sarebbero altri esecutori materiali.

È stato concesso il risarcimento danni ai familiari delle vittime e agli enti e alle associazioni antimafia costituiti parte civile; per gli imputati condannati è stato disposto l’isolamento diurno per diciotto mesi. La motivazione della sentenza verrà depositata entro novanta giorni.

La nuova inchiesta sull’eccidio del 23 maggio ’92 venne aperta dopo il pentimento dell’ex killer della cosca mafiosa di Brancaccio Gaspare Spatuzza, che rivelò nuovi dettagli ai pm di Caltanissetta, in particolare facendo emergere il ruolo della stessa cosca di Brancaccio nella preparazione della strage. Al termine della requisitoria il procuratore aggiunto di Caltanissetta Lia Sava aveva annunciato che ci sarà un nuovo processo che vedrà come imputato il boss latitante Matteo Messina Denaro, considerato anche lui uno dei mandanti della strage di Capaci e anche dell’eccidio di via D’Amelio del 19 luglio ’92 in cui furono uccisi Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta.

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