CAMASTRA – Operazione della Mobile: arrestati marito e moglie[VIDEO]

Operazione dei poliziotti della Squadra mobile e del Commissariato di Canicattì in alcuni comuni della provincia di Agrigento. Sono state eseguite una raffica di perquisizioni a soggetti ritenuti appartenenti alle cosche agrigentine, in particolare a Camastra, Canicattì e Naro. Durante l’attività gli agenti hanno arrestato Rosario Meli detto “Saro”, di 66 anni, di Camastra, e la moglie Maria Zarbo, di 59 anni, entrambi di Camastra, perché accusati di possesso di una pistola, due caricatori e delle munizioni. Entrambi i coniugi nella notte hanno nominato quali difensori di fiducia gli avvocati Salvatore e Daniele Re del foro di Agrigento. Meli è molto conosciuto a Camastra. In passato due pentiti di mafia avevano accusato, il camastrese di essere stato il mandante, dell’omicidio di Salvatore Curto, “u ragiuniri”, il ragioniere di Camastra, sospettabilissimo ex vicesindaco del paese e capogruppo del Psi alla Provincia di Agrigento, che aveva tentato alle elezioni regionali di conquistare anche una poltrona nei fastosi saloni di Palazzo dei Normanni.Aveva ottenuto 8 mila preferenze risultando il secondo dei non eletti. I due collaboratori di giustizia avevano fatto i nomi dei quattro esecutori, tra cui Meli, già accusato di associazione mafiosa. Secondo il racconto l’omicidio sarebbe avvenuto perché Curto, vicino a Cosa Nostra, avrebbe impedito alla Stidda, di cui avrebbe fatto parte Meli di accedere agli appalti pubblici.  Ma al processo il Saro Meli venne assolto. Il delitto Curto avvenne il 10 novembre del 1991 nei pressi della sua abitazione, dove viveva con la madre, in via Vittorio Veneto nel centro del paese, davanti al Circolo degli Amici. Si disse subito che fu un omicidio di mafia per via delle sue attività economiche e dei suoi legami con le cosche dell’agrigentino. La comunicazione giudiziaria per associazione mafiosa era scattata nel 1987, quando Curto fu sorpreso in un ristorante di Camastra dove si festeggiava il ritorno in Sicilia di un uomo del clan Caruana, la potente famiglia di Siculiana che deteneva il monopolio del traffico di eroina con gli Usa.  A distanza di anni adesso è ricomparso il nome di Sari Meli.

Meli, inoltre è un imprenditore agricolo, che allevava anche capi di bestiame molto noto. Nel passato è stato condannato a dieci per associazione mafiosa, pena totalmente espiata. L’arma, rinvenuta, verrà adesso sottoposta a tutti gli accertamenti del caso per appurare se sia stata o meno, di recente o anche nel passato, utilizzata. Sarà perciò inviata al laboratorio della polizia scientifica affinchè venga eseguito l’esame balistico. Una cosa è certa Saro Meli è considerato un personaggio di spicco della criminalità organizzata.

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