L’Aula della Camera respinge la mozione di sfiducia di M5S nei confronti del ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri. I voti a favore sono stati 154, 405 i contrari. Tre deputati si sono astenuti. IL DISCORSO DEL MINISTRO. Nel trasferimento di Giulia Ligresti ai domiciliari« non c’è stata nessun inconsueto zelo nè un’anomala tempestività, ma un’ordinaria attività di prevenzione che si è sviluppata in maniera autonoma». Lo ha detto il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri nel suo discorso alla Camera. «La vicenda penitenziaria di Giulia Ligresti inizia il 17 luglio 2013 e si conclude il 28 agosto quando il gip concede arresti domiciliari in seguito a consulenza medico legale disposta da Procura. Il 19 agosto ho informato il Dap – dice il ministro – delle condizioni critiche della detenuta che mi erano state comunicate dallo zio», Antonino Ligresti, «al quale sono legata da un rapporto amicizia. Si trattava peraltro di situazione che era già nota sia ai magistrati sia al Dap. Cinque giorni prima della mia telefonata, il direttore del carcere di Vercelli aveva trasmesso al provveditore di Torino informazioni sulla situazione medica della detenuta».
«Respingo con assoluta fermezza il sospetto» che esista una «giustizia di classe» che distingue fra «cittadini di serie A e B», fra «ricchi e poveri». «Si è sostenuto che io abbia omesso di riferire circostanze rilevanti al pm di Torino e che avrei taciuto di una terza telefonata. Non vi è stata da parte mia nessuna omissione davanti al pm». «Non ho mentito nè al Parlamento nè ai magistrati. E neppure sulla mia amicizia con Antonino Ligresti, che nel processo relativo alla Fonsai non è stato mai indagato e che non ha alcun rapporto di affari» con il fratello Salvatore Ligresti».
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