Candidatura Agrigento a Capitale italiana della Cultura 2025. Il progetto del Sindaco

Concorrere al bando per il conferimento del titolo di “Capitale Italiana della cultura
per l’anno 2025” rappresenta per Agrigento una ambiziosa sfida, per denudarsi al
mondo, mostrando il proprio fascino, la propria bellezza, il proprio batter d’esistenza,
quell’intreccio di culture stratificate e variegate che s’intersecano in questo fazzoletto
di mediterraneo, bacino ed incontro di vite poliedriche e policrome.
Sostenere Agrigento è il prezioso incipit del dossier di candidatura presentato al
Ministero della Cultura, con un logo scelto e realizzato che è strutturale emblema di
questa nuova avvincente competizione culturale e sociale.


Il telamone, gigante di pietra dell’antica Akragas, sorregge la Valle dei Templi e, nella
sua imponente maestosità, ne accompagna il cammino attraverso uno snodo
progettuale che profuma di speranza, di affermazione, di cultura dell’ascolto e d’uno
spirito partecipativo, con lo sguardo costantemente allungato e le braccia protese
all’accoglienza, ad un futuro globalizzante e sposo dei nostri giorni, al dignitoso
crescere nel rispetto di sé e dell’altro.
Un viaggio sensoriale ed emotivo condiviso con i cuori battenti per amore di
Agrigento, che scommettono su una terra carezzata dal tiepido vento africano e
baciata dai raggi d’un sole che sia dispensatore di fiorente calore corporale e
spirituale.
Suggestione e concretezza si mescolano sapientemente lasciandosi permeare dai
quattro elementi d’empedoclina memoria, le quattro radici fondamentali origine
d’ogni cosa, formate dall’unione di acqua, aria, terra e fuoco.
Noi abbiamo bisogno di sogni e di luce.


Così, dai quattro elementi d’un perpetuo divenire, con la preziosa cooperazione di
numerosi partners, hanno origine plurimi progetti che costituiscono il corpo del
dossier di candidatura, che vestono Agrigento d’un fulgore radioso e ne elevano la
statura, per la sua grande sfida odierna.
Ad accompagnare la città nel suo veleggiare verso il lido di conquista del titolo di
Capitale Italiana della Cultura per l’anno 2025, i Comuni di Alessandria della Rocca,
Aragona, Bivona, Burgio, Calamonaci, Caltabellotta, Cianciana, Comitini, Favara,
Grotte, Ioppolo Giancaxio, Lampedusa e Linosa, Licata, Lucca Sicula, Menfi,
Montallegro, Montevago, Naro, Palma di Montechiaro, Racalmuto, Realmonte,
Ribera, Santa Elisabetta, Santo Stefano Quisquina, Sciacca e Villafranca Sicula.
Con istituzioni, imprese, terzo settore a sostegno, in un sinergico partenariato fattivo
ed emotivo, si perseguirà un disegno glorioso e desiderato, affinché Agrigento brilli, e
sia turisticamente attrattiva, costruttiva, e dinamicamente viva.
Dalla sapiente mescolanza di luce, calore, fuggevole sottigliezza, d’eterea brezza
evanescente ma immanente, di vulcanico terroso magma, dimora e luogo d’origine
dell’umanità, di sgorgante fluente purezza, rinascita e purificazione, sgorga l’obiettivo
comune d’un progetto in cui crediamo ardentemente e che racchiude l’essenza
dell’anima: della vita, del comprendere, del desiderare. “In momenti diversi l’anima
produce la sua varietà di semi in maggiore o minore profusione” (Marsilio Finicio,
Commentario sopra il Fedro di Platone).
I giovani, le future generazioni, il mondo che abbiamo da loro in prestito e che
riconsegneremo da mano a mano, da cuore a cuore a chi poserà i propri passi nella
nostra amata patria dovrà essere migliore di oggi.
Attraverso un armonioso patto con la natura si persegue oggi la progettazione del
nostro domani.
Far sbocciare e fiorire un intenso, fecondo patrimonio di idee, un capitale di forze
coese positive e propositive perseguenti lo sviluppo territoriale, la coesione sociale,
quelle virtuose politiche culturali volàno d’una valorizzazione del Paese, per il rilancio
della bellezza, del turismo, dell’economia e per un pieno e profondo respiro culturale
del nostro Paese. Ecco lo slancio di partenza della scelta di candidare Agrigento, con
Lampedusa ed i Comuni della Provincia, a Capitale Italiana della Cultura per l’anno 2025.

Armonizzando pensieri, propositi e azioni con i 17 obiettivi di sviluppo
sostenibile individuati dall’ONU nell’Agenda 2030.
In un’ottica d’un mutuo patto generazionale che avvinca e conglobi i traguardi
orientati alla crescita dei cittadini, dei potenziali visitatori, dei migranti per terra e per
mare, alimentando quel senso d’appartenenza essenziale per rafforzare il sentimento
di sentirsi parte di una comunità. Garantisti d’una prosperità del vivere avvolti da
sempre crescenti stimoli, favorendo innovazione, sostegno alle imprese del territorio,
creando nuove realtà imprenditoriali, essendo fucina di cultura, perseguendo una
roteante economia, che non tralasci nessuno, ma sia inclusiva e concreta.
Facendosi promotori di società pacifiche, eque, orientate ad uno spirito aggregativo,
che sia, il Mediterraneo, oasi di cooperazione, serenità e accoglienza.
Che siano sfide globali, sinergiche innovative e rispettose del nostro pianeta, il cui
valore naturalistico va preservato sensibilizzando e nutrendo le nostre coscienze
ecologiche.
Che il percorso culturale e di riqualificazione urbana di Agrigento, Lampedusa e degli
altri Comuni della Provincia prosegua dinamico ed inarrestabile, impreziosito da una
ventata di stimoli, di processi aperti e partecipativi che conducano il paese alla
realizzazione, ad un tempo, punto di partenza e di rinnovato slancio, linfa sempre
vivida.
Agrigento, terra di frontiera, miscellanea di sedimentazioni culturali, sociali,
linguistiche, storiche che ne fanno la propria magia.
Rappresentarla è quotidianamente sommo onore, misto a senso di responsabilità,
costante impegno, governo d’una comunità ove amministrare significa ascoltare tutti
ed operare ogni giorno molte scelte, con trasversalità di intenti e di fare, consapevoli
che “le città hanno un’anima e un destino, non sono cumuli occasionali di pietra”,
come affermava Giorgio La Pira.
È lì che occorre essere ponderati e sapienti, per cogliere ciò che permane al di là
dell’apparente divenire delle cose. Candidare Agrigento non è soltanto una corale e
voluta scelta, ma costituisce un necessario atto di riconoscimento ed una opportunità
immensa per un Paese meritevole di un cono di luce che s’estenda fino a divenire
totalizzante modus vivendi per mettere in mostra la propria essenza ed il proprio
progresso culturale.
Un cammino progettuale orchestrale e condiviso, bramoso di presentare Agrigento
ed i paesi della sua vasta e ricca provincia, orientato a svelare le innumerevoli beltà
della nostra terra. Traboccante di risorse da rendere sempre più assonanti e
rispondenti alle esigenze del tempo ove siamo immanenti e giungano oltre, ai posteri,
che hanno il diritto di calcare un suolo sempre più florido e qualitativamente bello.
Che sia grembo materno a sé attrattivo, che dia opportunità di non andare ma restare,
densi di quell’orgoglio di profondere le proprie energie e competenze per la propria
città, di realizzare in toto e in patria sé stessi.
Perché sia pienamente cristallino e degnamente compiuto quel diritto ancora opaco
di vivere del proprio lavoro nei propri luoghi.
Nel ringraziare ciascuno e tutti per il contributo apportato, che ogni goccia è
essenziale al suo mare, siamo pronti a salpare, desiderosi e fiduciosi d’approdi
arricchenti e prestigiosi.

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