CANICATTI’ – Figlia 13enne violentata: il padre in lacrime nega tutto

Si è svolto questa mattina, davanti il gip del Tribunale di Agrigento, l’interrogatorio di garanzia del bracciante agricolo quarantenne di Canicattì arrestato negli scorsi giorni con la grave accusa di aver violentato la figlia minorenne in almeno tre occasioni. Un interrogatorio a tratti drammatico in cui l’indagato, assistito dall’avvocato Angela Porcello, ha respinto in lacrime le accuse: “Che ci faccio in carcere?” avrebbe dichiarato. 

L’uomo ha risposto alle domande delle parti negando le violenze e descrivendo una realtà familiare opposta alle indicazioni fornite agli inquirenti dalla figlia.  La difesa ha anche prodotto alcuni documenti in seguito ad indagini difensive che entrerebbero in contrasto con la versione raccontata dalla minore: nessuna violenza sessuale, nessun ambiente pericoloso in famiglia, nessun maltrattamento. La difesa ha anche chiesto, al termine dell’interrogatorio, la sostituzione della misura cautelare in carcere (l’uomo è recluso a San Cataldo) con quella meno afflittiva degli arresti domiciliari anche alla luce di una condizione psicologica davvero precaria dell’indagato. 

Il giudice nelle prossime ore, anche in seguito al parere che dovrà esprimere l’accusa rappresentata dal pm Gloria Andreoli, deciderà sulla convalida del provvedimento e sull’eventuale scarcerazione dell’uomo. 

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