CASO CONFINI Grotte/Racalmuto. I commissari del Comune di Racalmuto impugnano il decreto.

Sembrava che la vicenda sui confini territoriali tra Racalmuto e Grotte che, si sussegue, ormai da anni fosse risolta a favore della comunità grottese. Invece, ecco arrivare un altro colpo di scena. Chi si era illuso che questa volta i giochi fossero fatti per via del fatto che il paese di Sciascia si ritrova senza un Sindaco , ha preso un abbaglio. Perché la commissione straordinaria che si trova a Racalmuto dallo scorso 10 aprile per amministrare il paese, ha deciso di impugnare il decreto assessoriale n° 344 del 4 settembre  firmato dal Dott. Nicola Vernuccio, Assessore Regionale delle Autonomie Locali, e recentemente pubblicato sulla gazzetta ufficiale. Ha dato mandato all’avvocato Emilio Messana di presentare ricorso con il parere favorevole dell’avvocatura dello Stato di Palermo, , la commissione ha deciso di impugnare il decreto con due motivazioni. La prima prevede di estendere la consultazione a tutti i cittadini di Racalmuto non limitandola soltanto a quelli residenti nella contrada Fico Fontanelle , cosi come prevede il decreto regionale. Nella seconda motivazione , i commissari chiedono l’accorpamento del voto referendario alla consultazione elettorale del 28 ottobre per l’elezione del presidente della Regione e dei deputati regionali, in modo da limitare le spese per le casse comunali. Dunque, il referendum, ancora una volta, è destinato a slittare. Nel caso in cui il comune di Racalmuto perderà il ricorso le spese saranno interamente a suo carico e il referendum potrebbe svolgersi a dicembre.

Nicolò Giangreco

 

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