CASSAZIONE – Annullato sequestro beni ai Rappa

La sesta sezione della Cassazione ha annullato il sequestro di beni per 800 milioni eseguito nel marzo 2014 dalla Dia nei confronti degli eredi del costruttore Vincenzo Rappa, condannato per mafia e morto il 29 marzo 2009. Si tratta del patrimonio dei costruttori, imprenditori televisivi e titolari di numerosissime attività, fra cui quella di una serie di concessionarie di auto.  

Le due decisioni erano state adottate dal collegio presieduto da Silvana Saguto, il giudice sotto inchiesta a Caltanissetta (assieme ad altri colleghi della sezione, a propri familiari, altri magistrati, amministratori e coadiutori giudiziari), sospesa dalle funzioni e dallo stipendio dal mese scorso. I beni non vengono però materialmente sbloccati, perché sottoposti alla seconda misura, in cui il presupposto è diverso (i soggetti socialmente pericolosi sarebbero direttamente i figli e i nipoti di Vincenzo Rappa), ma il principio stabilito dalla Suprema Corte potrebbe travolgere anche il secondo provvedimento, come scrive il Giornale di Sicilia. I giudici romani hanno accolto le tesi degli avvocati.

L’ annullamento è con rinvio per quel che riguarda la parte di beni (il 20 percento, da dividere in tre) intestata a Filippo Rappa e ai suoi due fratelli, Sergio e Maurizio, che in qualche modo si possono ritenere eredi, sia pure di una fetta poco consistente del patrimonio di Vincenzo Rappa. Nel giudizio di rinvio si dovrà accertare proprio questo, e cioè se e come i tre fossero eredi, se avessero accettato o rinunciato alla successione. L’ annullamento è senza rinvio invece per i due figli di Filippo Rappa, Vincenzo Corrado e Gabriele, che eredi non possono essere considerati: e per loro la Cassazione ha chiuso subito la questione.

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