C’è un video con l’agenda Borsellino. Il pm Lari: “Pazzesco se fosse vero” [video]

Un video inedito girato tra i corpi dilaniati e le macerie di via D’Amelio era stato visionato quattro giorni fa in aula a Caltanissetta, nel corso del processo – il quarto – per la strage in cui furono trucidati il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti di scorta. In quelle immagini però non  vi è traccia dell’agenda rossa – il diario in cui il giudice Paolo Borsellino era solito scrivere spunti investigativi, riflessioni e appunti – che comparirebbe invece nel filmato girato dai vigili del fuoco reso noto da Repubblica e trasmesso oggi anche da Sky Tg24. 

La misteriosa scomparsa dell’agenda rossa era stata al centro della deposizione dell’ex capitano dei carabinieri Giovanni Arcangioli, immortalato in decine di foto e filmati mentre porta via dal luogo dell’esplosione la borsa del giudice, poi ricomparsa nell’auto investita dal tritolo. Arcangioli, allora in servizio al nucleo operativo di Palermo, ora colonnello, a lungo sospettato di essere l’autore della scomparsa del diario, è stato prosciolto. L’ex capitano, accusato di essere un servitore infedele dello Stato, nel corso della sua deposizione si era sfogato. “Vivo in un incubo da 8 anni. La mia vita e quella della mia famiglia è stata distrutta”.

Il teste, rispondendo alle domande dei pm, aveva anche ricostruito quanto accaduto quel 19 luglio del ’92. “Qualcuno mi diede la borsa ma non so dire da chi la ebbi e cosa ne feci dopo. Posso solo dedurre che qualcuno la rimise in auto”. Di un’altra cosa è certo Arcangioli: guardò dentro la valigetta del giudice. “Vidi cosa c’era – ha spiegato – ma nulla mi colpì del suo contenuto. Ricordo solo un crest dell’Arma, ritenni il contenuto ininfluente per le indagini”.

“Se fosse vero, sarebbe pazzesco” ha sottolineato il procuratore di Caltanissetta Sergio Lari vedendo la foto. Il diario, in cui Borsellino appuntava spunti investigativi e riflessioni, ritenuto un elemento chiave anche per ricostruire il movente reale del delitto, è scomparso dal giorno dell’eccidio. “Si tratterebbe di immagini tratte da un video girato dopo l’esplosione dai vigili del fuoco: al 99 per cento è stato visionato dalla Scientifica che ha raccolto tutte i filmati girati dopo la strage – spiega – Noi accerteremo di averlo comunque agli atti, ma c’è da chiedersi per quale motivo non si stato segnalato come rilevante”.

“O gli investigatori che con probabilità altissime l’hanno visionato – aggiunge – hanno escluso che potesse essere l’agenda di Borsellino, ritenendo che non si sarebbe mantenuta integra vista la temperatura provocata dall’esplosione, oppure è sfuggito all’osservazione”.

“Certamente – aggiunge – c’è da capire cosa sia accaduto”. Le indagini hanno sempre cercato l’agenda nella borsa del giudice, spostata dalla macchina e ritrovata vuota. Questa scoperta farebbe pensare che il magistrato avesse invece con sè il diario. “Borsellino aveva qualcosa sotto l’ascella – conclude Lari – ma – si chiede – dal corpo sono saltati via gli arti: questo è compatibile col ritrovamento dell’agenda integra come si vede dalla foto?”

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