“Ci siamo scontrati col mercantile” A Catania i superstiti, fermati 2 scafisti

È arrivata alle 23.40 al porto di Catania della nave Bruno Gregoretti della guardia costiera proveniente da Malta, dove ha accompagnato le salme dei 24 migranti morti.

A bordo della nave 27 dei 28 superstiti del naufragio avvenuto sabato notte difronte le coste libiche e che avrebbe causato tra i 700 e i 950 morti. A bordo tutti uomini.

COLLISIONE COL MERCANTILE. Secondo il loro racconto lo scafista che era al comando del barcone nel cercare di nascondersi e non farsi riconoscere avrebbe pilotato con poca attenzione l’imbarcazione che sarebbe entrata in collisione con mercantile King Jacob, giunto in zona per prestare i soccorsi.

Sabato sera, attorno alle 22, hanno raccontato i migranti agli operatori umanitari dell’Unhcr, dal barcone è stato avvistato il mercantile portoghese, che era stato dirottato in zona dalla centrale operativa della guardia costiera. A quel punto il tunisino che era alla guida e che è stato fermato ieri sera dalla polizia, avrebbe puntato la prua dell’imbarcazione verso la nave ma, una volta avvicinatosi, avrebbe pilotato senza la dovuta attenzione. “Voleva guidare la barca – hanno raccontato i sopravvissuti – e allo stesso tempo nascondersi tra di noi”.

Questo atteggiamento del tunisino avrebbe portato il barcone a urtare la King Jacob. A quel punto a bordo è scoppiato il panico: “Tutti hanno cominciato ad agitarsi, quelli che erano più in basso hanno solo sentito l’urto ma non vedevano niente e volevano salire. Alcuni di quelli che erano sul ponte sono finiti in acqua subito. La barca ha cominciato a muoversi sempre di più e poi si è rivoltata”. Anche lo spostamento dei migranti sull’imbarcazione, che era sovraffollata, secondo la Procura abrebbe concorso al ribaltamento. All’Unhcr i migranti hanno raccontato di esser partiti dalla Libia sabato mattina, attorno alle otto, e hanno sostenuto che a bordo c’erano circa 800 persone.

FERMATI DUE SCAFISTI. Ad accogliere i superstiti c’erano il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta e il ministro Graziano Delrio. “Sono stati fermati i due scafisti dell’imbarcazione affondata. Si tratta del comandante, il 27enne tunisino Mohammed Alì Malek, e di un suo assistente, il 25enne siriano Mahmud Bikhit”, ha detto il ministro dell’Interno Angelino Alfano.

“Sulla nave la polizia ha svolto interrogatori e confronti che hanno consentito alla Procura della repubblica di Catania di individuare e disporre il fermo dei due”. Il comandante è accusato di naufragio colposo e omicidio colposo plurimo. Entrambi sono stati portati nella casa circondariale di piazza Lanza.

Alla loro identificazione si è giunti grazie alle testimonianze degli altri 26 sopravvissuti, compreso il 33enne del Bangladesh ricoverato nell’ospedale Cannizzaro, che hanno reso dichiarazioni a investigatori del Servizio centrale operativo di Roma e della squadra mobile di Catania.

NOTTE AL CARA. Diciotto superstiti hanno trascorso la notte nel Centro accoglienza per richiedenti asilo (Cara) di Mineo. Uno di loro è stato prima soccorso in ospedale e poi trasferito nella struttura. Quattro degli arrivati sono minorenni – due del Bangladesh, un eritreo e un somalo – e sono stati condotti in un centro di accoglienza di Mascalucia. Tre sono rimasti a Catania per essere sentiti dalla Procura in  qualità di testimoni. Un altro naufrago è ricoverato nell’ospedale Cannizzaro e due sono in stato di fermo perché ritenuti gli scafisti.

FONTE: LA SICILIA

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