Claudio Fava: “Messina Denaro utile per chi faceva affari”

Claudio Fava, ex presidente della Commissione Antimafia, riprende le parole del Procuratore De Lucia e traccia il “contesto benevolo” che ha favorito la latitanza trentennale del boss di Castelvetrano. “Un cordone di sicurezza” reso possibile dall’utilità, in termini economici, che Messina Denaro forniva. Dai rapporti torbidi con il mondo dell’economia e della politica, molto più preoccupanti secondo Fava della reticenza di qualche comune cittadino, l’ex presidente della Commissione Antimafia dice la sua sugli interrogativi che pone l’arresto del boss. E su quanto abbiamo “sopportato e subito” nel corso degli anni.  Intervistato da Live Sicilia , Claudio Favara afferma:”E’ chiaro che trent’anni di latitanza sono trent’anni perché oltre che essere stato abile e spregiudicato nel proteggersi, nel corso di questi anni, hai anche avuto attorno un cordone di sicurezza e un contesto di benevolenza e non penso soltanto a possibili protezioni istituzionali (che probabilmente in passato ci sono state), ma penso anche a un contesto complessivo perché Messina Denaro era un personaggio tutto sommato utile, serviva, garantiva carriere, faceva lavorare gli studi professionali, faceva girare la moneta, apriva agli appalti, garantiva partecipazioni societarie. E’ stato benvoluto, come l’ha definita il Procuratore di Palermo con una battuta, da una borghesia mafiosa.

La mafia catanese questa cosa l’ha intuita trent’anni prima, ha capito che occorreva entrare dentro i solchi dell’economia legale, della finanza, dell’amministrazione pubblica, essere un pezzo del panorama, confondersi e allo stesso tempo essere reciprocamente utile con gli interlocutori con cui si confrontava. Matteo Messina Denaro questo lo ha fatto con forme più spregiudicate e ambiziose. Ha investito nell’energia innovabile, nella grande distribuzione, nella sanità, nei supermercati, nel turismo ha creato anche un’economia parallela, ma solita, che lo ha tutelato e accompagnato ed è la ragione per cui probabilmente alla fine questo signore non ha avuto bisogno di nascondersi altrove, ma è rimasto nel suo territorio” ribadisce Fava.

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