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Coinvolto nell’inchiesta per corruzione, l’imprenditore agrigentino Sergio Vella:”Chiarirò tutto”

«Leggere queste cose mi fa male perché sono del tutto estraneo alle accuse, questi comportamenti non mi appartengono e non fanno parte della mia cultura. Per me parla la mia storia, ho sempre combattuto l’illegalità e denunciato il malaffare». L’imprenditore agrigentino Sergio Vella, titolare della Seap e indagato dalla Procura palermitana per alcune ipotesi di corruzione, tangenti sotto forma di utilità al funzionario regionale Marcello Asciutto, respinge le accuse e si dice «pronto a chiarire ogni addebito, perché le cose non stanno affatto così come sono state rappresentate».

«Alle 6 del mattino – racconta Vella – sono venuti tre finanzieri a notificarmi un atto che ha dei contenuti abbastanza diversi da quello che si sta raccontando. A ogni modo ho sempre creduto nelle istituzioni e continuerò a farlo, ho totale fiducia nell’operato della magistratura e non vedo l’ora di essere ascoltato per chiarire i fatti». L’imprenditore annuncia che risponderà alle domande del giudice e il suo legale, l’avvocato Nicola Grillo, impugnerà l’ordinanza al tribunale del riesame.

«Siamo in presenza di una bufala, non ho corrotto nessuno e non sono stato favorito da nessuno». L’imprenditore, titolare di una delle principali imprese del meridione in materia di trattamento e smaltimento dei rifiuti, smentisce l’ipotesi accusatoria dei pm e aggiunge: «Non c’è stato alcun favoritismo nei miei confronti, basti pensare che chi avrebbe dovuto agevolarmi ha fatto scadere tutte le autorizzazioni e siamo stati costretti a presentare un nuovo progetto perdendo ben tre anni. Stiamo parlando davvero del nulla ma tutto questo lo chiarirò quanto prima nelle sedi competenti».

Sergio Vella aggiunge: «Essere accostati a queste vicende mi fa male perché la mia attività dà lavoro da tanti anni ad almeno 100 padri di famiglia. Queste cose non mi appartengono, il malaffare l’ho sempre denunciato e mai favorito».

Vella, nel 2009, denunciò e fece arrestare l’allora sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis.

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