Condanna definitiva per Acierno, andrà in carcere: si appropriò di fondi dell’Ars e della Federico II

Condanna definitiva per Alberto Acierno, ex deputato regionale e nazionale ed ex direttore generale della Fondazione Federico II. Per lui la Cassazione ha confermato i sei anni e sei mesi di carcere perché si è appropriato di fondi dell’Ars e della Fondazione. In tutto 150 mila euro. Sono state confermate anche la pena accessoria dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici e del risarcimento di 102 mila euro alla fondazione e 42 mila all’Ars che erano rappresentati dall’avvocato Enrico Sanseverino.

Acierno era stato arrestato ai domiciliari nel 2009 in seguito a un’inchiesta della Guardia di Finanza. Acierno, secondo l’accusa, ha usato le carte di credito che gli erano state fornite per fini istituzionali per usi personali prelevando anche denaro dalla cassa della Fondazione. In particolare ha pagato viaggi, vestiti, bollette e persino le puntate al casino on-line. Inoltre, Acierno è accusato di aver preso una parte dei fondi assegnati al Gruppo misto all’Ars di cui era presidente. L’anno dopo Acierno provò a patteggiare una pena di 2 anni e mesi che però il gup non ritenne congrua, così il processo è andato avanti fino alla sentenza di oggi. Acierno dovrà scontare 3 anni e 4 mesi in carcere perché aveva già trascorso 79 giorni ai domiciliari, mentre 3 anni gli vengono condonati.

Erano due le contestazioni a carico di Acierno e riguardavano la gestione del gruppo misto all’Ars nella XIII legislatura, in qualità di presidente, e quella della Fondazione Federico II, dove ha lavorato fra l’agosto 2006 e il novembre 2007. Nel primo caso, Acierno ha sottratto 40 mila euro dal conto del gruppo parlamentare che dovevano servire a sanare pendenze con l’erario, l’Inps e i vecchi dipendenti.

Condividi
         
 
   

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *