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Confisca da 15 mln agli imprenditori Bosco e Cuntrò

Blitz della Gdf a Catania: gli imprenditori del settore della ristorazione sono imputati per associazione a delinquere, usura ed estorsione e ritenuti contigui ai clan Laudani e Santapaola

I finanzieri del Comando Provinciale di Catania, hanno eseguito un provvedimento emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale, su richiesta della locale Procura Distrettuale, dove sono stati sottoposti a confisca beni per circa 15 milioni di euro, secondo l’accusa, “illecitamente accumulati da sette componenti delle famiglie Bosco e Cuntrò”, allo stato imputati per i reati di associazione a delinquere, usura ed estorsione. 

L’attività costituisce la naturale prosecuzione sotto il profilo patrimoniale delle indagini, svolte dal Nucleo di Polizia Tributaria di Catania in collaborazione con la locale Questura e coordinate dalla Procura Distrettuale etnea, che avevano portato nel mese di febbraio dello scorso anno all’arresto dei soggetti, accusati di essere: “peraltro contigui alle famiglie mafiose catanesi Laudani e Santapaola”. Su delega della locale Procura della Repubblica, le fiamme gialle hanno avviato mirate indagini finalizzate alla ricostruzione dei patrimoni riconducibili agli imputati e ai rispettivi nuclei familiari.

È stato quindi accertato che, “a fronte degli esigui redditi dichiarati al fisco negli ultimi 10 anni, i componenti delle famiglie Bosco e Cuntrò sono riusciti ad accumulare 31 immobili, 11 tra autovetture, moto e scooter, nonché 6 società per un valore complessivo pari a 15 milioni di euro”. Tra i beni intestati alle società confiscate spiccano i due punti vendita della nota catena “di supermercati dei fratelli Bosco di via Umberto e via Orto dei limoni”, quest’ultimo, secondo la ricostruzione delle fiamme gialle: “centro nevralgico delle attività usurarie oggetto dell’operazione money lender”. E ancora il bar/gastronomia di via Oliveto Scammacca e la rosticceria/gastronomia di Piazza Abramo Lincoln di Catania, sempre con insegna “Bosco”.

Nel patrimonio rientrano anche due scuderie ippiche con 22 cavalli da corsa, a suo tempo acquistati per oltre 700 mila euro. Tra gli immobili confiscati vi sono pure due ville a Tremestieri Etneo e a Mascali e numerosi appartamenti a Catania, anche di notevole metratura. La Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale, nell’accogliere la proposta formulata dalla Procura della Repubblica di Catania, ha disposto la confisca dei beni già gestiti, sotto la supervisione dell’Agenzia Nazionale dei beni sequestrati e confiscati, da un amministratore giudiziario per garantire l’operatività della attività commerciali.

Sono destinatari del provvedimento i componenti della famiglia Bosco. Si tratta di Giuseppe Bosco, 37 anni, Antonino Bosco, 57, Giuseppe Bosco, 93, Mario Bosco, 60, Salvatore Bosco, 55, Sebastiano Bosco, 36 e Antonino Cuntrò, 57 anni. Contestualmente, i giudici hanno anche disposto nei confronti dei soggetti la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale per una durata variabile da uno a tre anni. L’operazione testimonia ancora una volta il costante impegno della Direzione Distrettuale Antimafia di Catania e delle Fiamme Gialle etnee nell’aggressione ai patrimoni illeciti, strumento particolarmente efficace nella lotta alla criminalità organizzata.

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