Conte: «Non ci sono più situazioni critiche, ma il virus non è scomparso»

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte fa il punto sulla fine del lockdown e sulla riapertura dei confini regionali. Intervenendo da Palazzo Chigi, il premier spiega i provvedimenti che il governo ha messo in campo per fronteggiare l’emergenza economica causata dalla pandemia, quelli già adottati e quelli in arrivo. Di seguito i principali temi affrontati.

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«Il sistema di controllo funziona»
«I dati della curva epidemiologica ci confermano che il sistema di controllo del contagio sta funzionando. A circa un mese dal 4 maggio, quando vennero decretate le prime riaperture, i numeri sono incoraggianti. Non ci sono situazioni critiche né di sovraccarico delle strutture ospedaliere su tutto il territorio nazionale. Ci meritiamo il sorriso e l’allegria dopo mesi di sacrifici. Ma il virus non è scomparso». Il premier ha invitato a non abbandonare la cautela e a continuare con il distanziamento personale e con l’uso delle mascherine nelle situazioni che lo richiedono.

«Ci sono ritardi, miglioreremo»
«La fase acuta dell’emergenza sanitaria è alle spalle ma ora dobbiamo fare i conti con l’emergenza economica. Abbiamo stanziato 80 miliardi di euro pari a tre manovre economiche. Non era successo mai». Ci sono dei ritardi nell’erogazione di bonus e ammortizzatori sociali, ha ammesso Conte, «ma abbiamo un apparato statale che non era pronto». Il capo del governo ha promesso di migliorare subito le procedure di erogazione delle misure di sostegno ad aziende e lavoratori colpiti dalla crisi.

«Un nuovo inizio»
La crisi deve essere l’occasione di un nuovo inizio, per disegnare il Paese che vogliamo. Dobbiamo recuperare lo spirito del 2 giugno evocato ieri dal presidente Mattarella».

Il recovery plan e i fondi Ue
Conte ha spiegato i primi obiettivi del recovery plan che sarà attuato nei prossimi mesi con i fondi he arriveranno dalla Ue: modernizzazione e digitalizzazione del Paese, per favorire i pagamenti elettronici e contrastare l’economia sommersa; disponibilità della banda larga in tutta Italia; consolidare le piccole e medie imprese, rilanciare gli investimenti pubblici e privati; investire in reti e infrastrutture; avviare una vigorosa transizione verso l’economia sostenibile; consolidare il diritto allo studio; procedere all’assunzione di ricercatori. Conte ha parlato della necessità di riformare la giustizia («servono tempi certi per i processi») e il fisco («attualmente è iniquo e inefficiente»). Ha poi evidenziato la necessità di rilanciare i trasporti pubblici e in particolare la rete dell’alta velocità.

«Serve un confronto con le opposizioni»
Conte ha precisato che i fondi che vengono messi a disposizione dalla Ue con il recovery plan «non sono un tesoretto a disposizione del governo di turno, ma una opportunità per tutti i cittadini italiani». Per questo motivo, ha annunciato, nei prossimi giorni saranno convocati a Palazzo Chigi «tutti gli attori del sistema Italia» per un grande confronto di idee. E per questo «ovviamente ci sarà un confronto con le opposizioni». Era questo uno dei passaggi più attesi, all’indomani della manifestazione del centrodestra organizzata nel giorno della Festa della Repubblica per prendere le distanze dal governo. «È un piano di lungo periodo — ha rimarcato Conte — ed è giusto che si faccia con tutte le forze politiche».

«Fondi Mes? Dipende dalle condizioni»
Conte ha poi detto che il governo sicuramente chiederà di partecipare ai programmi Sure e Bei ma che deve essere valutato ancora in termini di reali benefici l’eventuale ricorso ai fondi Mes (che, ha ricordato, «sono un prestito e non contributi a fondo perduto». Di conseguenza, dipende da quali saranno le condizioni di restituzione).

«Valuterò il ponte sullo Stretto»
Rispondendo ai cronisti, Conte ha detto di essere pronto a «valutare senza pregiudizi» anche l’ipotesi di un progetto per il ponte sullo Stretto di Messina. Ma questo, ha precisato il premier, va inserito in un contesto di potenziamento di tutte le infrastrutture viarie, perché non è accettabile, ha detto, che vi siano ancora tante tratte ferroviarie a binario unico o che ancora manchino collegamenti rapidi tra la costa tirrenica e quella adriatica (ha citato ha titolo di esempio il collegamento tra Roma e Pescara o l’attraversamento della Basilicata).

«Autostrade? Ci sono estremi per revoca concessione»
«Su Autostrade per quanto mi riguarda nulla è cambiato: c’è una procedura di caducazione della concessione in corso. Ci sono conclamati inadempimenti del concessionario quindi per me ci sono tutti gli estremi per la revoca. Sono state avanzate delle proposte di transazione. Perché le proposte di transazione siano accettate vuol dire che presentano un vantaggio maggiore per il concedente quindi per l’interesse generale rispetto a quello della revoca. Se finora non si è conclusa fatevi voi un’idea, vuol dire che queste proposte transattive non sono compatibili con l’interesse generale. Ma siccome è una procedura complessa, tra breve il governo deciderà».

«Le parole di Bonomi? Un’espressione infelice»
«Quell’espressione è sicuramente infelice, e la rimando al mittente — ha detto ancora il capo del governo sollecitato sulle critiche del neo-presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, che in un’intervista a Repubblica aveva detto che «questa politica rischia di fare più danni del Covid» —. Detto questo noi abbiamo la responsabilità di governare, abbiamo gli Stati generali dell’economia, a cui parteciperà anche Confindustria. Dall’intervista che ha rilasciato desumo che Confindustria poterà progetti lungimiranti e sono lieto di confrontarmi anche con Confindustria».

«Una fiscalità di vantaggio per il Sud»
«Il Sud avrà una attenzione privilegiata. Con il ministro Provenzano stiamo lavorando ad una fiscalità di vantaggio per l’intero Meridione. Se riusciamo a coniugare una fiscalità di vantaggio con gli investimenti programmati possiamo rendere attrattivo davvero il nostro Sud».

«A settembre la scuola riparte sicuramente»
Conte ha infine precisato che a settembre le scuole riapriranno e che si tornerà alla didattica in presenza, dopo questi mesi di insegnamento a distanza, promettendo anche aule rinnovate.

FONTE: CORRIERE DELLA SERA

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