CORTE DEI CONTI – Indagine su danno erariale per il consorzio di Canicattì «Tre Sorgenti»

In due anni sono stati affidati incarichi legali per circa 480 mila euro sempre allo stesso avvocato. La cosa non è passata inosservata agli occhi dei giudici della Procura presso la Corte dei conti di Palermo che hanno voluto vederci chiaro ed hanno avviato un’indagine contabile per un presunto danno erariale. Tutto accade al Consorzio acquedottistico “Tre Sorgenti” di Canicattì, negli anni 2008 e 2009, sotto la gestione del presidente Calogero Mattina, successivamente travolto dall’inchiesta “Sorgente” della Polizia. Incarichi legali affidati, per la maggior parte, all’ex sindaco di Racalmuto, Gigi Restivo, che era stato determinante nel 2004 per l’elezione a presidente del Consorzio, nonché suo collega di studio. Parcelle incassate per un quasi mezzo milione di euro. Che la Procura contesta avviando una indagine. Adesso alla guida del Tre Sorgenti c’è il licatese Francesco Moscato, il quale ha dovuto mettere mano alla “patata bollente” dell’inchiesta contabile. «Abbiamo provveduto a richiedere la restituzione delle somme all’ex presidente Mattina, all’avvocato Restivo ed ai funzionari che hanno firmato queste delibere – spiega il legale rappresentante del Consorzio Tre Sorgenti, Francesco Moscato – le somme che secondo la Procura contabile non trovavano giustificazione di spesa. Il mio compito – conclude Moscato – è quello di tutelare l’immagine ed i conti del Consorzio, per cui se sono stati commessi illeciti perseguiremo chi sarà chiamato a restituire anche l’ultimo centesimo percepito indebitamente». Le vicende contabili si intrecciano anche con una inchiesta condotta dalla Digos del Commissariato di Canicattì che alla fine del 2009 aveva sentito il sindaco Vincenzo Corbo su alcune dichiarazioni rese agli organi di stampa in merito alla gestione degli incarichi legali da parte dell’allora presidente Mattina. Subito dopo l’operazione “Sorgente” l’avvocato Gigi Restivo aveva rinunciato all’incarico di legale difensore del consorzio. Il nome di Gigi Restivo, come persona intercettata, figura infatti nelle pagine dell’ordinanza di custodia cautelare quale legale del consorzio Tre Sorgenti , con riferimento a diversi giudizi promossi dall’ente nei confronti della Girgenti Acque.
«Vengono riportate – aveva detto Restivo – nell’ordinanza alcune mie conversazioni, ritenute inutilizzabili dallo stesso giudice, che estrapolate dal contesto in cui sono avvenute si prestano a svariate interpretazioni. In ordine alla mia attività professionale il Gip ha riconosciuto che le vicende relative al contenzioso tra il consorzio Tre Sorgenti e la Girgenti Acque sono ben più complesse e tali conversazioni sono considerate come attinenti alla specifica funzione difensiva esercitata a favore del Tre Sorgenti e non ad elementi esterni che non integrano comunque autonomamente fattispecie di reato neppure nel costrutto accusatorio». Fin qui Restivo. Ma la Corte contabile la pensa diversamente ed il Consorzio, tramite i suoi nuovi organi, cioè il rinnovato Cda, chiedono a Restivo, Mattina ed altri funzionari di restituire le somme per un ammontare di circa 480 mila euro.

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