CORTE DEI CONTI – Ipotesi di danno erariale,assolti Salvatore Iacolino e Vincenzo Barone

La Procura Regionale della Corte dei Conti a seguito della pubblicazione di un articolo di stampa riguardante il mancato utilizzo della Residenza sanitaria assistita (R.S.A.) realizzata dall’Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo nel territorio di Piana degli Albanesi aveva citato in giudizio l’ex direttore generale Dr. Salvatore Iacolino, l’Ex Direttore Amministrativo Dr. Vincenzo Barone ed altri dirigenti dell’Azienda per un’ipotesi di danno erariale, quantificato in oltre duecentotrentamila euro, per dei lavori finalizzati alla rapida inaugurazione della struttura, collaudata solamente un anno dopo. Secondo l’impianto accusatorio, approssimandosi la fine del suo incarico,  il direttore generale Salvatore Iacolino “avrebbe deciso di non rinunciare al momento di gloria costituito dalla cerimonia inaugurale ” senza la ragionevole prospettiva dell’apertura della struttura in tempi brevi, e conseguentemente alcuni lavori per il completamento della struttura sono risultati essenzialmente inutili,non previsti o irregolarmente eseguiti, giustificati solo da motivi propagandistici, con conseguente responsabilità dei convenuti per avere disposto i lavori in questione. Si sono costituiti in giudizio i convenuti, depositando articolate memorie difensive. in Particolare l’ex Direttore amministrativo Dr. Vincenzo Barone (oggi direttore amministrativo dell’ARNAS Civico), rappresentato e difeso dagli avvocati Girolamo Rubino e Lucia Alfieri, ha sostenuto che l’intervento della direzione amministrativa è stato unicamente volto all’esercizio dei poteri di coordinamento tra uffici aventi diversa competenza per l’attuazione delle direttive del Direttore Generale orientate a rendere prontamente fruibile ed operativa la struttura , contestando il profilo della mancanza del nesso di causalità e della colpa grave; mentre l’avvocato Cristiano Dolce,difensore  del convenuto Giovanni Battista Mineo ,Direttore del Servizio Dipartimentale Economale, ha sostenuto che ” la volontà politica di una direzione aziendale che ha spinto fortemente per l’attivazione della struttura è stata seguita da un avvicendamento del vertice aziendale che, operando in senso contrario, ha tenuto chiusa la struttura stessa per circa due anni ” . La Corte dei Conti, sezione Giurisdizionale per la regione siciliana, Presidente la Dr.ssa Luciana Savagnone, relatore il Dr. Paolo Gargiulo, ritenendo che le attività espletate dai convenuti siano state vanificate dal diverso orientamento aziendale, e che, conseguentemente, la relativa responsabilità non può essere ascritta a carico dei convenuti, li ha assolti, liquidando anche le spese legali ai fini del rimborso da parte dell’ASP di Palermo. Per effetto della sentenza di assoluzione i convenuti non dovranno corrispondere alcuna somma all’ASP di Palermo mentre quest’ultima dovrà rimborsare le spese legali ai convenuti.

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