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COVID – Da metà ottobre green pass obbligatorio per tutti i lavoratori pubblici e privati

A visitor's Covid-19 Green Pass is checked at the entrance to a bar in Rome, Italy, 09 August 2021. Effective from 06 August, the so-called Green Pass is advocated by the government as the alternative to lockdowns in the light of the spreading Delta variant of the Sars-Cov-2 pandemic coronavirus. People who do not hold the certificate that identifies them as either immunised, recovered or tested for Covid-19 may be excluded from indoor venues and for access to amusement parks it is necessary to be up to date with anti-covid-19 vaccinations, or have a negative swab in the last 48 hours. ANSA/ANGELO CARCONI

Green pass obbligatorio per entrare in tutti i luoghi di lavoro. Ecco la scelta del governo, sul fronte della lotta al Covid. Bisogna fare in fretta, per raggiungere entro un mese almeno la soglia ‘di sicurezzà dell’80% di vaccinati. Perciò Mario Draghi decide di puntare sul certificato verde: «Funziona, è monitorato, è una soluzione accomodante», dice ai sindacati, spiegando perché si è preferito imporre il Pass e – per ora – non l’obbligo di vaccinazione. E’ un «percorso che unifica», sottolinea il premier. Dalla metà di ottobre bisognerà essere vaccinati, aver fatto un tampone o essere guariti dal Covid, per entrare in uffici pubblici e privati, ma l’obbligo dovrebbe essere esteso anche a studi professionali, negozi, ristoranti. Per chi si presenta al lavoro senza, ci saranno sanzioni: una multa, che dovrebbe andare dai 400 ai 1000 euro, e disciplinari, che saranno modulate sulle diverse categorie. Sarà espressamente previsto il divieto di licenziare, recependo una preoccupazione sindacale. Mentre resta il nodo dei tamponi: la richiesta di Cgil, Cisl e Uil e di alcuni ministri, è renderli gratuiti per tutti, ma la linea del governo ad ora resta contraria, perché il rischio è disincentivare i vaccini.
Proseguirà ancora nelle prossime ore il lavoro tecnico sul decreto per il «super» Green pass: tra le ipotesi c’è quella di differenziare l’entrata in vigore delle misure, scaglionandole tra l’1 e 15 ottobre. Draghi convoca per primi i sindacati a Palazzo Chigi, per illustrare loro la linea del governo. Nella mattina di giovedì fissa poi una cabina di regia per le scelte politiche finali, che il governo subito dopo comunicherà alle Regioni. Alle 16, infine, il testo dovrebbe arrivare sul tavolo del Consiglio dei ministri per il via libera.
Ad oggi, secondo dati del governo, 13,9 milioni di lavoratori ha già il Green pass, 4,1 milioni ancora non lo ha: l’obbligo riguarderebbe in totale, quindi, circa 18 milioni di persone. Secondo i dati del commissario Figliuolo, inoltre, saremmo vicini alla «immunità sociale”: accelerare ora sul Pass nei luoghi di lavoro, serve ad avvicinarsi in 3 o 4 settimane a un “punto di sicurezza», entro la metà di ottobre arrivare alla vaccinazione completa di 44 milioni di persone, l’81,7% della platea.

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