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Criticità Liceo Politi Via Cimarra: incontro in Prefettura. La Cgil: dal Commissario risposta insufficiente.

Sorprende non poco una nota stampa diramata dal Libero Consorzio Comunale datata 30 settembre all’uscita da un incontro in Prefettura con i rappresentanti degli studenti ed il Segretario generale della Cgil Alfonso Buscemi. I fatti: dopo la caduta di calcinacci nella scuola in oggetto il giorno 28 settembre e a seguito dell’intervento dei VV.F, la Dirigente scolastica chiude 6 aule e chiede al Libero Consorzio di poter utilizzare alcune delle aule a disposizione al Foderà. Quindi già nella giornata di ieri le 6 aule erano a disposizione.
Considerato il verbale dei Vigili, che non esclude il ripetersi degli eventi ed in assenza di una relazione tecnica precisa, puntuale e approfondita, la stessa dirigente chiude quattro dei sei bagni e sei aule oltre a transennare l’entrata principale e a vietare l’utilizzo dei corridoi durante la ricreazione che per forza deve avvenire dentro le aule, vieta l’uso della palestra e la relativa attività motoria degli studenti. Gli alunni, non sentendosi sicuri, si rifiutano di stare in un Istituto che non sentono sicuro, per cui anche questa mattina e per il terzo giorno consecutivo, non entrano in classe. Hanno la fortuna in mezzo al marasma generale ed a una pubblica amministrazione spesso carente, latitante e burocratizzata di avere una Prefettura aperta, sensibile, disponibile a farsi carico sempre di problemi che quasi mai sono di propria responsabilità ma con grande bontà e senso dello Stato prova a fare incontrare le parti in causa. Così anche oggi in pochi minuti invita il Commissario del Libero Consorzio Comunale Dott. Sanzo a spiegare cosa si sta facendo. Risposta: ci siamo già attivati con il proprietario dei locali per un intervento urgente ……. per un sopralluogo accurato…… ecc.ecc. Tutto, aggiungiamo noi, proiettato verso un futuro che, ammesso che i lavori siano celeri, si trasformerà in mesi, considerato anche che i lavori si faranno solo nelle ore pomeridiane per consentire, secondo la loro convinzione, di tenere le lezioni di mattina in aule che nel pomeriggio si trasformeranno in cantiere. Polvere? Muffa? Impianti non a norma…? Alla luce di queste considerazioni abbiamo chiesto, per il breve e lungo periodo, la sistemazione nella vicina sede del Foderà delle restanti 11 classi di via Cimarra in aggiunta alle 6 già trasferite.
Apriti cielo… il Commissario, con un tono imperioso e quasi infastidito ha replicato: “Ve lo scordate proprio, non ci penso nemmeno”. Ancora ora ci chiediamo le ragioni di quella risposta e se davvero fosse destinata a noi. Non riusciamo a comprendere il perché. Ovviamente, non facciamo finta di scendere dalla luna. Si sa in giro che quella sede potrebbe essere destinata all’Istituto Professionale che oggi si trova ancora nella zona industriale. E’ ovvio che questa prerogativa appartiene al L.C.C. e abbiamo rispetto per le loro decisioni ma davvero di fronte ad una emergenza non si possono concedere in via provvisoria 11 aule? Apprezziamo l’impegno del Commissario nel tentare di trovare delle soluzioni a problemi atavici ma davvero è necessario rischiare incidenti o fare le lezioni in spazi sostanzialmente non a norma?
E’ chiaro che la prossima mossa sarà dei genitori i quali potrebbero chiedere agli organi competenti se questo immobile è provvisto di tutte le autorizzazioni di legge necessarie per mantenere le lezioni in quel plesso.
Infine dopo tutte queste precisazioni, ci chiediamo: che senso ha diramare una nota stampa dopo l’incontro in Prefettura nella quale è richiesto un trasferimento di altre 11 aule oltre alle 6 concesse due giorni fa lasciando intendere che il problema è stato risolto?

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