Dell’Utri: 7 anni. Chiesto l’arresto “Inventato un romanzo criminale”

La Corte d’appello di Palermo ha condannato l’ex senatore Pdl Marcello Dell’Utri imputato di concorso esterno in associazione mafiosa confermando la pena di 7 anni. “Speravo in un’altra sentenza, ma accetto il verdetto – ha commentato Dell’Utri -. Dire che ho ancora fiducia è una parola grossa. Sono tranquillo, del resto le cose non le posso cambiare io. Aspetto le prossime puntate di questo romanzo criminale che non poteva finire qui”.

“Non sono contento – ha proseguito -, non posso esserlo. Spero nella Cassazione. Del resto la vita va avanti, c’è la trattativa e il resto. Il romanzo continua. Se arrivasse la prescrizione direi come Andreotti: sempre meglio di niente”. La prescrizione arriverebbe se la Cassazione non si pronunciasse entro il 2014. “E’ una possibilità, staremo a vedere. I calcoli li fanno gli avvocati e i giornalisti. Io attendo”. 

Soddisfatto il pg Luigi Patronaggio: “E’ stata riconosciuta la colpevolezza dell’imputato per le accuse che gli sono state contestate fino al ’92. Ci riteniamo soddisfatti e pensiamo che sia stata fatta giustizia”. Ai giornalisti che gli chiedevano se la Procura generale chiederà l’arresto di Dell’Utri il magistrato ha riposto “Non è dato saperlo”. Ma da ambienti giudiziari si è appreso che  l’arresto è stato chiesto per pericolo di fuga. 

La Corte ha celebrato il processo dopo l’annullamento con rinvio, da parte della Cassazione, della prima sentenza di appello che aveva condannato Dell’Utri a 7 anni, assolvendolo, però, dei reati a lui contestati dal ’92 in poi. Nel verdetto la Corte, presieduta da Raimondo Lo Forti, fa riferimento alla sentenza del tribunale che aveva condannato l’imputato a 9 anni e, vista l’assoluzione in appello ormai definitiva dei fatti successivi al ’92, si determina la pena a 7 anni di carcere: la stessa pena del primo processo d’appello, annullato dalla Cassazione.

“Dopo 20 anni nulla ci coglie più di sorpresa, ma siamo amareggiati – ha detto l’avvocato Giuseppe Di Peri, legale di Dell’Utri -. Auspicavamo un esito favorevole già in questo grado, faremo ricorso in Cassazione come avrebbe fatto il procuratore generale in caso di assoluzione”.

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