Dell’Utri: “Non mi sottraggo alla cattura, sono via per motivi di salute”

“Tengo a precisare che non intendo sottrarmi al risultato processuale della prossima sentenza della Corte di Cassazione; e che trovandomi in condizioni di salute precaria – per cui tra l’altro ho subito qualche settimana fa un intervento di angioplastica – sto effettuando ulteriori esami e controlli”. L’ex senatore Dell’Utri, irreperibile da ieri, torna a farsi vivo e si affida a una nota dell’Ansa.

“Apprendo della aberrante richiesta di preventiva custodia cautelare mentre mi trovo già all’estero per il periodo di cura e riposo – spiega l’ex senatore -. Rimango tuttavia in attesa fiduciosa del risultato che esprimerà la Massima Corte che ha già rilevato incongruenze e fumus nella prima sentenza di appello, annullandola conseguentemente”. “Mi auguro – conclude – quindi che un processo ventennale, per il quale ritengo di avere già scontato una grave pena, si possa concludere definitivamente e positivamente”.

L’AVVOCATO: “NEMMENO IO SO DOV’E'”. L’avvocato di Dell’Utri, Giuseppe Di Peri, alla domanda su dove si trovi l’ex senatore, intervenendo a “Effetto giorno2, su Radio24, dice che “il dottor Dell’Utri ha dei problemi di salute che sta curando. Recentemente è andato in Francia per avere contatti con presidi ospedalieri che si occupano della materia cardiologica. È tornato dalla Francia. Penso che quando ci sarà la Cassazione opererà una riflessione su quello che dovrà fare”.

Ai giornalisti che gli chiedono se nel momento nel quale ci sarà la sentenza di Cassazione, deciderà se rimanere all’estero o se tornare, Di Peri risponde: “Certamente. Ammesso che sia in condizioni fisiche di tornare. L’esito della Cassazione è veramente importante. Posso dire che il dottor Dell’Utri sta curando i problemi di salute, quando ci sarà la sentenza di Cassazione prenderà le sue determinazioni”. L’avvocato aggiunge che lo ha “incontrato a Milano due o tre settimane fa, poi non l’ho visto più”.

IRREPERIBILE DA IERI. L’ex senatore Marcello Dell’Utri sarebbe irreperibile da ieri. La terza sezione della Corte d’Appello di Palermo avrebbe emesso contro di lui un ordine di custodia cautelare che non é stato eseguito perché Dell’Utri si é reso irreperibile. Ma polizia e carabinieri smentiscono la notizia del tentativo fallito: “Non siamo andati a notificare nulla all’ex senatore Dell’Utri”.

Secondo indiscrezioni, tuttavia, gli investigatori milanesi inviati al domicilio di Dell’Utri non lo avrebbero effettivamente trovato in casa. Sulla circostanza però viene mantenuto il massimo riserbo. Sembra che le forze dell’ordine abbiano cercato invano di eseguire la misura e da settimane monitorano le sue mosse. Il provvedimento è stato firmato martedì scorso, 8 aprile, dalla terza sezione della Corte d’appello di Palermo su richiesta della Procura generale di Palermo. La prossima settimana la Cassazione potrebbe confermare la pena dententiva per concorso in associazione mafiosa.

MARTEDI’ LA SENTENZA DEFINITIVA. Condannato a sette anni per mafia, l’ex senatore attende per martedì 15 aprile la sentenza definitiva. Dell’Utri potrebbe essere in Libano, anche se fonti ben informate a Beirut e altre collegate alle autorità che controllano il traffico in entrata e in uscita dell’aeroporto internazionale della capitale libanese smentiscono la sua presenza. L’ex senatore, infatti, avrebbe due passaporti diplomatici e dal Libano sarebbe pronto a spostarsi in Guinea Bissau o nella Repubblica Dominicana.

VIA ALLE PROCEDURE DI RICERCA INTERNAZIONALE. Nonostante le dichiarazioni di Dell’Utri, sono state attivate le procedure per le ricerche a livello internazionale. La richiesta in tal senso è stata inoltrata dalla procura generale di Palermo e ha poi seguito l’iter di routine attraverso gli uffici amministrativi del ministero della Giustizia.

UN TESTIMONE LO HA VISTO SU VOLO PARIGI-BEIRUT. Nel giallo sulla fuga dell’ex senatore spunta la testimonianza di un passeggero che avrebbe viaggiato accanto a lui su un volo Parigi-Beirut il 24 marzo scorso. L’uomo – che ha chiesto di restare anonimo – ha riferito all’Ansa che l’ex senatore ha viaggiato “in business” ed ha assicurato di averlo visto ritirare il bagaglio una volta atterrato e uscire dall’aeroporto. Anche da ambienti della procura generale di Palermo emerge che Dell’Utri agli inizi di aprile era a Beirut.

NELLA RESIDENZA MILANESE ASSENTE DA TEMPO. “Non si vede nessuno da tempo”. È questo l’unico commento raccolto nell’abitazione milanese dell’ex senatore. Il palazzo, residenza storica di Dell’Utri, è quello in via Senato, a due passi dall’Archivio di Stato, e sede della ‘Biblioteca di via Senato’, la fondazione specializzata in libri rari (e organizzatrice per vent’anni di un’importante kermesse) di cui Dell’Utri è presidente. All’interno, nel primo dei cortili che si susseguono e terminano con un giardino e una fontana, il portiere si limita a confermare che qualcuno è venuto a cercarlo: “Sì, la polizia, credo, avevano un tesserino con su scritto Dia”. Però sull’ultima volta che ha visto l’uomo politico il custode rimane vago: “Non si vede nessuno da tempo”, dice, senza meglio precisare. “Tanti giorni, tanti giorni”, si limita a ripetere sorridendo.

L’ITER GIUDIZIARIO. L’ordinanza di custodia cautelare a carico dell’ex senatore di Forza Italia è stata emessa martedì dai giudici della terza sezione della corte d’appello di Palermo, presieduta da Raimondo Lo Forti. Tre settimane fa la procura generale, sulla base di un’intercettazione di una conversazione del fratello di Dell’Utri, da cui si potevano dedurre le intenzioni dell’ex manager di Publitalia di lasciare il Paese, e degli accertamenti della Dia che da tempo tenevano sotto controllo l’imputato, aveva chiesto il divieto di espatrio con sequestro del passaporto.

Ma l’istanza venne rigettata dalla corte in quanto per i reati di criminalità organizzata l’unica misura cautelare ipotizzabile è la custodia in carcere. La Procura generale ha fatto ricorso contro il rigetto al tribunale del riesame che ha confermato l’orientamento dei giudici di appello. Da qui la nuova richiesta, questa volta di arresto, che risale a lunedì sera scorso. I giudici l’hanno accolta e depositato il provvedimento martedì.

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