Dialisi dagli ospedali alle cliniche private: bufera sulla sanità catanese [FOTO]

Sviavano pazienti in dialisi dalle strutture pubbliche a quelle private. E’ l’accusa contestata a cinque persone, tra imprenditori e dirigenti medici, che sono stati posti agli arresti domiciliari nell’operazione Bloody Money condotta dalla guardia di finanza di Catania. Tra loro anche un imprenditore legato da vincoli di parentela con un noto latitante di mafia (GUARDA IL VIDEO).

Si tratta di tre imprenditori e due dirigenti medici: Francesco Messina Denaro (55 anni), procuratore speciale della Diaverum Italia Srl per la Sicilia, Salvatore Guarino (65 anni) e Carmelo Papa (60 anni) rispettivamente amministratore di fatto e di diritto del centro dialisi privato “Le Ciminiere Srl”; Giorgio Leone (52 anni) ed Elvia Sicurezza (55 anni), dirigenti medici rispettivamente in servizio presso i Reparti di Nefrologia e Dialisi degli ospedali Garibaldi e Vittorio Emanuele di Catania.

LA TRUFFA. I dirigenti medici coinvolti avrebbero approfittato del rapporto diretto instaurato con pazienti affetti da patologie nefrologiche e bisognosi di terapia dialitica orientando, talora anche ricorrendo a “pressioni psicologiche”, l’invio di pazienti verso centri dialisi privati riconducibili al gruppo “Diaverum” o al centro dialisi “Le Ciminiere”. In cambio infermieri e medici corrotti venivano ricompensati con assunzioni clientelari dei propri familiari nonché stipendi, consulenze e bonus contrattuali artatamente “gonfiati” ed attribuiti a prestanome o altri parenti.

Ai centri venivano garantiti l’erogazione di cospicui contributi pubblici (pari a circa 40.000 euro annui per paziente) e l’acquisizione progressiva di quote di mercato tali da creare una posizione dominante nel settore dialitico privato della Sicilia orientale.

IL PARENTE DEL BOSS. La Diaverum Italia Srl, inserita in un gruppo internazionale di assoluto rilievo (operativo in 20 nazioni, 9000 dipendenti, 29.000 pazienti in cura, volume d’affari oltre 580 milioni di euro) si è avvalsa dell’opera dell’amministratore delegato (fino al febbraio di quest’anno) Gianpaolo Barone Lumaga e del “Ragioniere”, procuratore speciale per la Sicilia, Francesco Messina Denaro alias Gianfranco Messina. Quest’ultimo, nato a Castelvetrano (Tp) il 18 agosto 1961 ha un lontano legame di parentela con il noto boss latitante Matteo Messina Denaro essendo i rispettivi nonni Francesco (classe 1884) e Salvatore (classe 1891) fratelli.

I pazienti dializzati, così come dimostrano le intercettazioni, erano considerati “regali” o “numeri da portare”. Gli indagati, che sono stati posti agli arresti domiciliari, rispondono di associazione a delinquere finalizzata a una serie di episodi corruttivi per atti contrari ai doveri di ufficio posti in essere tra il luglio del 2014 e l’aprile del 2015. Il giudice ha inoltre disposto, l’interrogatorio di garanzia, per la nomina di un commissario giudiziale per un anno a carico delle due società coinvolte nelle indagini.

GDF CHIEDE COMMISSARIAMENTO. Le fiamme gialle hanno chiesto alla Procura etnea il commissariamento giudiziale delle società ‘Diaverum Italia Srl’ e ‘Le Ciminiere’ di Catania e due misure interdittive, nei confronti rispettivamente del responsabile del reparto Dialisi dell’ospedale Cannizzaro e di un infermiere dell’ospedale Vittorio Emanuele.

FONTE: LA SICILIA

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