Dopo 31 anni il gruppo avieri del 1990 si è rivisto all’aeroporto militare di Birgi.

Il 27 Luglio scorso é stata una giornata insolita per l’aeroporto militare di Birgi, base del 37° Stormo e del relativo Gruppo Difesa. Dopo 31 anni, un gruppo di avieri del corso 208 – 1990 ha voluto fare ritorno in quella che dall’1 Maggio 1990 al 30 Aprile 1991 é stata la loro casa.
Ad attenderli ed accompagnarli nella visita dei reparti i sottufficiali del gruppo difesa.
La visita, che doveva essere una sorta di pretesto per rivedersi dopo tanti anni, secondo il racconto degli stessi commilitoni, si è ben presto rivelata essere una esperienza umana unica e significativa.
La riorganizzazione della base, a seguito della soppressione della leva obbligatoria, ne ha stravolto la faccia, il silenzio assordante di oggi, nulla ha a che fare con la vitalità degli anni novanta quando 24 ore su 24, in ogni viale, in ogni reparto, in ogni angolo dell’aeroporto era un susseguirsi di mezzi, macchine, voci, persone.
Come prevedibile in simili circostanze, momenti di ilarità, di curiosità per le tante novità si sono alternati ad altri di commozione e affetto.
L’episodio assume particolare rilievo non tanto per la cronaca in sé quanto per gli spunti di carattere sociologico che emergono dalla narrazione dei fatti: nella società liquida di oggi, per dirla alla Bauman, in cui sembra non esserci spazio per i legami durevoli, per i valori ormai in costante deperimento, questa esperienza diventa un salvagente, un faro illuminante, la prova che non tutto è perduto. La nostalgia e la tristezza, suscitate dal prendere atto che le cose sono cambiate, non impedisce a questi ex giovanotti di accrescere l’amicizia che avevano stabilito 30 anni prima, rinsaldandola e arricchendola di quelle connotazioni nuove scaturite dalla maturità di oggi.

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