Sergio Mattarella è il 12esimo presidente della Repubblica italiana: sono stati 665 i voti raccolti al quarto scrutinio. Nonostante fossero sufficienti 505 voti, sul suo nome c’è stata un’ampia convergenza e si è arrivati molto vicini al quorum dei due terzi che la Costituzione richiede per le prime tre votazioni. A ripensarci ora, un’occasione davvero sprecata dalle forze politiche che, visti i numeri in campo, avrebbero potuto dare un segnale di unità al Paese. Le cose sono andate però diversamente e il modo con cui si è arrivati alla scelta del nuovo inquilino del Quirinale lascerà sicuramente degli strascichi, sia nei rapporti tra gli alleati di governo sia all’interno di alcuni partiti, Ncd e Forza Italia in primis. In ogni caso da oggi l’Italia ha un nuovo capo dello Stato e presto lo stendardo presidenziale tornerà a sventolare sul torrino, assieme al tricolore e alla bandiera europea. Mattarella sale al Colle portando con sè una lunga esperienza istituzionale: è stato parlamentare, più volte ministro e, carica che formalmente ancora mantiene, anche giudice della Corte Costituzionale, nominato nel 2011 dal presidente Napolitano. Immediato l’augurio di buon lavoro inviato via Twitter dal premier Matteo Renzi, l’artefice dell’operazione Mattarella. «Buon lavoro, Presidente Mattarella! Viva l’Italia». Molti altri esponenti di governo hanno fatto altrettanto, senza aspettare l’esito definitivo dello spoglio.
Il giudice costituzionale ed ex ministro Dc supera ampiamente il quorum di 505 voti. Sms di Renzi al Pd:«Grazie per la serietà»Alfano: «L’ho votato con gioia». Ma nel nuovo centrodestra è caos. Sacconi si dimette da capogruppo. Lascia anche la portavoce
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