ELEZIONI SICILIA – Il caso Fava scuote la sinistra

È terminato soltanto poco prima delle sei di questa mattina il vertice convocato ieri sera nella sede regionale dell’Idv a Palermo a cui hanno partecipato i segretari regionali di Idv, Rifondazione comunista, Sel, Verdi e Federazione della Sinistra per discutere del rischio di esclusione del candidato alla Presidenza Claudio Fava. La “tegola” è arrivata ieri pomeriggio con la notizia dell’iscrizione tardiva nel Comune di residenza del candidato a Isnello (Palermo).

La legge prevede che il candidato e l’elettore debba essere regolarmente residente in un comune siciliano almeno 45 giorni prima dal giorno delle elezioni. Invece Fava ha chiesto il cambio di residenza soltanto il 18 settembre scorso, cioè cinque giorni dopo la scadenza.

In nottata i segretari di Idv Fabio Giambrone, di Sel Erasmo Palazzotto, dei Verdi Carmelo Sardegna, di Rifondazione comunista Antonio Marotta, alla presenza di Claudio Fava e di Leoluca Orlando, portavoce Idv e sindaco di Palermo, hanno discusso a lungo su una soluzione da trovare.

Secondo indiscrezioni, la soluzione prospettata per tenere unita la coalizione potrebbe essere un ‘ticket’ tra il segretario Idv Sicilia Fabio Giambrone, vicecapogruppo del partito al Senato, che si candiderebbe alla Presidenza, e lo stesso Fava. Per essere vicepresidente della Regione non è infatti necessario avere quei requisiti previsti dalla legge sulla residenza in Sicilia.

I vertici dei partiti della coalazione si riuniranno nuovamente questa mattina, sempre nella sede regionale dell’Idv in via Piersanti Mattarella, per definire la candidatura da presentare entro domani pomeriggio, quando scade il termine per la presentazione delle liste e delle candidature alla Presidenza della Regione.

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