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FASE 2 – Conte parla alle 20.20: R0 e terapie intensive saranno i criteri chiave per decidere le quarantene

«Questa sera vorrei illustrare il nuovo Dpcm sulla fase 2» della convivenza con il Coronavirus. Così il premier Giuseppe Conte durante la riunione, ancora in corso, con gli enti locali.

Appena la curva epidemica tornerà a salire, Regioni e governo prenderanno provvedimenti di contenimento. È questa la linea decisa a palazzo Chigi durante le riunione che precedono l’annuncio del nuovo decreto che sarà illustrato domenica 26 aprile 2020 dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Ogni venerdì sarà misurato l’indice di contagio R0 in ogni Regione e sarà monitorata la capacità delle strutture sanitarie di accogliere nuovi pazienti. Un criterio che sarà applicato anche nelle settimane successive quando i cittadini – se davvero saranno allentati i divieti – si sposteranno per le vacanze in altri Comuni.

Al momento non è previsto che le mascherine diventino sempre obbligatorie, ma soltanto in alcune situazioni: sicuramente per prendere i mezzi pubblici, a bordo degli aerei e quando non è possibile mantenere la distanza di un metro.

Nello Musumeci, che oggi sarà in collegamento con Conte, considera strano che territori con casi di virus minimi siano trattati come la Lombardia, dove invece il coronavirus continua a infettare e a uccidere. La preoccupazione del Sud è puntata su treni, autobus, ma anche automobili private. Non basta la conferma che resterà l’autocertificazione per muoversi tra le regioni per placare i timori dei governatori di una nuova calata di fuorisede verso il Mezzogiorno, come avvenne fino a metà marzo, prima del lockdown. E su questo i presidenti chiedono garanzie al governo.

Durante la riunione Conte ha preso tempo sull’uso dell’applicazione che potrebbe anche non partire dal 4 maggio. E comunque ha preferito glissare alle domande degli amministratori. Ai quali ha illustrato le misure che dovrà adottare l’Italia per uscire dal lockdown.

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