FAVARA – Falso, assoluzione per l’imprenditore Sorce

“Non dichiarò il falso in malafede”: l’imprenditore favarese Giuseppe Sorce, 59 anni, ex presidente della Cassa Edile di Agrigento e di recente imputato di abuso di ufficio nel processo agli ex vertici dell’Asi, è stato assolto. La sentenza è stata emessa dal giudice monocratico del tribunale di Agrigento Francesco Gallegra. Sorce, legale rappresentante della ditta Soredil srl, il 30 gennaio dell’anno scorso partecipò a una gara per la realizzazione di loculi cimiteriali a Grotte. Qualche giorno prima, per concorrere, aveva presentato una dichiarazione attestante la regolarità contributiva della società. Il Comune, in seguito a una verifica, accertò invece che la dichiarazione sarebbe stata falsa perché i contenuti del Durc (documento unico di regolarità contributiva), emesso dall’Inps il 26 febbraio dello stesso anno, erano diversi. Il Comune aveva, quindi, denunciato formalmente Sorce alla Procura della Repubblica che aveva aperto un’inchiesta nei suoi confronti ipotizzando il reato di falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico. Concluse le indagini, il pubblico ministero Santo Fornasier, titolare del fascicolo, aveva disposto la citazione a giudizio. In sostanza, trattandosi di reati con pena prevista inferiore ai quattro anni, non è prevista l’udienza preliminare ma è la Procura a disporre direttamente il processo che è stato celebrato davanti al giudice Francesco Gallegra. Il difensore di Sorce, l’avvocato Salvatore Cusumano, ha chiesto il rito abbreviato condizionato alla produzione di alcuni documenti. In sostanza il processo si è celebrato sulla base degli atti acquisiti durante le indagini senza un vero e proprio dibattimento. In caso di condanna l’imputato avrebbe beneficiato della riduzione di un terzo. La difesa di Sorce ha sostenuto che l’imprenditore “dopo aver appreso dal Comune di essere stato escluso dalla gare perché la propria posizione risultava irregolare aveva inviato una nota al Comune di Grotte, all’Inps di Agrigento e Roma e al ministero del Lavoro, lamentando di essere stato escluso ingiustamente dalla gara, di non aver posto in essere nessuna dichiarazione mendace perché in possesso di un Durc rilasciato dalla Cassa Edile di Agrigento due mesi prima che attestava la regolarità contributiva della Soredil”.

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