Ha preso il via a Messina, in Corte d’Assise, il processo per il femminicidio di Lorena Quaranta la studentessa di medicina, originaria di Favara , uccisa in una villetta di Furci Siculo in provincia di Messina lo scorso anno, a poche settimane dal primo lockdown. Il processo e’ nei confronti di Antonio De Pace, infermiere calabrese, fidanzato della ragazza. L’udienza e’ stata dedicata all’esame dei primi testimoni dell’accusa: in particolare, i carabinieri intervenuti nella villetta, i familiari della ragazza, amici e conoscenti. I familiari della giovane ragazza sono rappresentati dall’avvocato Giuseppe Barba.
La Corte d’Assise, presieduta dal giudice Massimiliano Micali, con giudice a latere Giuseppe Miraglia ha ammesso tra le parti civili altre due associazioni antiviolenza. Si erano costituite parte civile, gia’ in fase di udienza preliminare, i familiari della studentessa e otto tra associazioni e centro antiviolenza. Il femminicidio fu commesso il 31 marzo 2020. Era stato lo stesso De Pace a chiamare i carabinieri dopo aver tentato il suicidio. Lorena era stata trovata senza vita, uccisa probabilmente al culmine di una lite. La ragazza sognava di diventare un medico, e frequentava l’ultimo anno della facolta’ di Medicina e presto si sarebbe laureata.
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