FEMMINICIDIO – Un “trojan” nel telefonino di Vanessa per pedinarla in tempo reale

Un “trojan” nel telefonino di Vanessa. Potrebbe essere stato questo il sistema ideato da Tony Sciuto per conoscere in tempo reale tutti i movimenti di quella ragazza che diceva di amare e che, invece, ha ucciso barbaramente a pistolettate, intorno alle tre di domenica mattina, sul lungomare di Aci Trezza. Ciò prima di togliersi la vita, qualche ora dopo, impiccandosi all’esterno di un vecchio casolare su un fondo agricolo di proprietà della famiglia, in territorio di Trecastagni.

E’ questa una delle ipotesi investigative che i carabinieri del comando provinciale – coordinati dalla Procura e, in particolar modo, dai magistrati del gruppo specializzato in reati da “Codice rosso” – tengono in grande considerazione. Perché Tony Sciuto sarà pure stato un mezzo sbandato, uno che di recente pare non avesse particolare voglia di lavorare, ma in passato era stato alle dipendenze di una ditta che si occupa di telefonia e in cui l’utilizzo di sistemi anche sofisticati era di facile accesso ai dipendenti.

Intanto le spoglie di Tony Sciuto, così come disposto dalla Procura, sono già state restituite alla famiglia, che sta pensando a funerali in forma strettamente privata a San Giovanni la Punta. Slitteranno probabilmente a venerdì, invece, i funerali di Vanessa Zappalà, nei cui confronti è stata invece disposta l’autopsia.

Della ragazza è stato preso in consegna dagli inquirenti proprio il telefonino cellulare. Verrà sottoposto dagli specialisti informatici ad “accertamenti irripetibili” e chissà che da questo smartphone non possano arrivare altre verità utili a chiarire aspetti ancora oscuri. 

FONTE: LA SICILIA

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