Firetto sul pronto soccorso di Agrigento

E’ notizia ormai quotidiana di utenti esasperati dalla lunga attesa, in momenti di sofferenza e di angoscia, per la loro salute o di familiari, che scaricano la loro tensione e rabbia verso gli operatori sanitari del pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento. E’ notorio che nei mesi invernali, con l’aumento delle patologie legate alle avverse condizioni climatiche, i cittadini facciano ricorso con maggiore frequenza alla struttura ospedaliera. E la struttura si intasa, i tempi di attesa si allungano, qualcuno si reca nel pronto soccorso di un altro ospedale.

Sicuramente da lodare la professionalità e l’impegno dei medici e degli infermieri che sono costretti,in momenti di massima criticità, a turni massacranti. In una Circolare inviata dai direttori generali delle Asp siciliane, nel Febbraio 2011, l’Assessore alla Salute, massimo Russo, invitava i manager a migliorare la qualità dell’offerta sanitaria dei Pronto Soccorso siciliani con particolare attenzione agli aspetti legati all’accoglienza e alla umanizzazione. In particolare si puntava al miglioramento strutturale, organizzativo e gestionale. Gli obiettivi erano quelli del miglioramento del confort dei locali per garantire la dignità delle persone e la tutela della privacy, la presenza di psicologi e assistenti sociali e un coinvolgimento delle Associazioni di Volontariato per favorire una migliore permanenza del paziente al pronto soccorso, una adeguata regolamentazione della presenza dei familiari che può contribuire a meglio interpretare i bisogni del paziente, la presenza di mediatori culturali per i soggetti stranieri, un profilo comportamentale del personale improntato ai principi della buona educazione e dell’etica professionale, una adeguata comunicazione all’utenza per fornire in modo tempestivo e trasparente di tutte le informazioni utili.

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