Site icon Tele Studio98

FONTANELLE – Omicidio-suicidio, Luparello ha ucciso la moglie sotto gli occhi della figlia

Giorgio Luparello, il 57enne piccolo imprenditore, ha sparato uno o forse due colpi di fucile calibro 16, caricato con cartucce a pallettoni, all’indirizzo della moglie, Patrizia Moscato, di 48 anni, e uno al petto contro se stesso, per suicidarsi.
L’omicidio-suicidio avvenuto giovedì sera, in una palazzina di edilizia popolare, di via Alessio di Giovanni nel quartiere di Fontanelle, si è consumato davanti alla figlia diciassettenne della coppia, unica testimone della lite, culminata con gli spari.
E’ la prima ricostruzione dei fatti effettuata dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile, diretti dal colonnello Andrea Azzolini, dal capitano Giuseppe Asti e dal tenente Nicolò Morandi, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Agrigento. La doppietta calibro 16 è un fucile più piccolo rispetti a quelli che vengono utilizzati per la caccia. Secondo gli accertamenti dei militari dell’Arma, è vecchia di molti anni, e sarebbe stata detenuta illegalmente.
Il motivo del drammatico evento il fatto che Giorgio Luparello non avrebbe accettato, dopo 35 anni, la fine della storia d’amore con la 48enne. Un’unione dove sono nati quattro figli, tre femmine e un maschio.
Inutili, a quanto pare, i diversi tentativi di riconciliazione sfociati sistematicamente in litigi.
Da mesi le due vittime si trascinavano da una crisi coniugale all’altra. Negli anni passati pare che si fossero anche separati, salvo poi riappacificarsi e tornare a vivere sotto lo stesso tetto. Al momento della tragedia, in casa c’era la figlia 17 enne della coppia. Una ragazzina, rimasta leggermente ferita sembrerebbe da un coltello, forse in seguito ad una colluttazione nel disperato tentativo di fermare il padre. Non ci sono grandi certezze al riguardo – sarà necessario, infatti, per i carabinieri, tornare a sentire la giovane per chiarire i punti rimasti oscuri- ma sembrerebbe che il padre, ad un certo punto, forse quando la ragazzina s’è messa in mezzo per difendere la mamma, le avrebbe scagliato contro la prima cosa che gli è capitata sotto mano: un coltello da cucina, uno di quelli che normalmente si trova sulla tavola apparecchiata. Pochi secondi dopo, con lo stesso fucile calibro 16, il piccolo imprenditore agrigentino si sarebbe esploso contro un colpo al petto, uccidendosi. La minorenne grazie al tempestivo intervento di polizia e carabinieri, è stata subito soccorsa all’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento e per il grave stato di choc ricoverata precauzionalmente. Ma le indagini non sembrerebbero essere finite. C’è da chiarire , infatti, la provenienza dell’arma, del fucile calibro 16 che è stato sequestrato.

Pare, inoltre, che la coppia oltre a soffrire la crisi coniugale soffrisse anche delle difficili condizioni economiche in cui versava negli ultimi anni  per via di questa crisi che ha generato sempre più famiglie povere come sostiene il parroco della chiesa San Nicola dove la famiglia Luparello apparteneva ma che non frequentava e ai quali di tanto in tanto, li aiutava con la spesa.

“Le donne che hanno problemi con il marito e quante, addirittura, sono vittime di maltrattamenti all’interno dell’abitazione coniugale – dichiara, invece, la responsabile di “telefono aiuto”, Antonella Gallo Carrabba- devono ricordare che le porte del nostro centro antiviolenza sono sempre aperte”.

Condividi
Exit mobile version