FREQUENZE TV – Vogliono oscurare “Studio 98” da sempre voce libera e neutrale [VIDEO]

Lo scorso mese di novembre, quando l’emittente di Partinico, Telejato, lanciò l’allarme del pericolo di un rischio chiusura. Noi avevamo ribadito che il problema non riguardasse solo la tv di Pino Maniaci ma tante altre emittenti siciliane e diverse della provincia di Agrigento perché le frequenze nel 2012 assegnate dal Ministero  interferiscono con quelle delle emittenti dell’isola di Malta e non soltanto per questo motivo(come nel nostro caso). Una ventina di emittenti siciliane rischiano di essere oscurate per una delibera del Ministero dello Sviluppo Economico che impone l’eliminazione, delle frequenze interferenti con Paesi confinanti  e non. Va detto che la vicenda è nota da tempo. Ora, 2 febbraio 2016, il disegno sembra più chiaro.

Nicolò Giangreco Direttore Responsabile della testata giornalistica
Nicolò Giangreco Direttore Responsabile della testata giornalistica

Con un inaudito atto anticostituzionale il Governo Renzi autorizza il Direttore Generale del Ministero dello Sviluppo Economico, Antonio Lirosi, ad emettere la Determina, 2 febbraio 2016, con la quale si ordina la chiusura di 20 emittenti televisive locali operanti storicamente nella Regione Sicilia da oltre 30 anni. 

Anche in provincia di Agrigento sono diverse le emittenti interessate dall’inaudito provvedimento. Una vicenda in via di evoluzione e che presto potrebbe volgere nel suo drammatico atto finale, con forte ripercussione sugli investimenti di ogni singola impresa e sui posti di lavoro di centinaia di padri di famiglia. Qualcuno, all’improvviso ha deciso di spegnere le voci democratiche del proprio territorio, ma è chiaro che noi a questo gioco al massacro, tipico da macelleria sociale non ci stiamo.

Sergio Rizzo altra figura storica dell'emittente
Sergio Rizzo altra figura storica dell’emittente

A scanso di equivoci: Tele Radio Studio 98 non chiuderà, ma continuerà a far sentire la propria voce libera. Il Governo italiano ha deciso di zittire le voci libere. Lo Stato ha assunto una decisione gravissima sia sul piano costituzionale sia rispetto al rischio di mandare al macero un patrimonio inestimabile all’interno di un’impresa fatto di giornalisti, tecnici, operai, artisti e impiegati. Con buona pace di tutte le politiche per il lavoro di cui questa politica, che comunque giornalmente è in tutt’altre faccende affaccendata, si riempie la bocca e nulla più. 

È evidente che col provvedimento di revoca delle frequenze nei confronti di alcune emittenti il Governo italiano ha letteralmente giocato a Monopoli con la vita di migliaia di lavoratori. Tra i quali ci siamo anche noi: persone, padri di famiglia, persone libere e perbene a cui, improvvisamente, si vorrebbe togliere quello che, ci sia permessa questa dichiarazione:” Non avevamo chiesto ad alcun politico: un lavoro conquistato con assoluta dignità, un po’ di talento e tanta passione, senza raccomandazioni né segnalazioni di sorta”.

Irene Iannello , speaker
Irene Iannello , speaker

Il Governo italiano,  pare,  non abbia voluto assolutamente individuare alcuna soluzione alternativa. Una decisione volta ad esiliare non solo la libertà di stampa, ma anche quella della facoltà d’impresa.

la storica trasmissione "A tu per tu"
la storica trasmissione “A tu per tu”

Noi di Tele Radio Studio 98, malgrado questo provvedimento a dir poco scandaloso  siamo ancora vivi, e continueremo ad esserlo, a darci da fare per far sentire la nostra voce fino a che potremo e a restare aggrappati al nostro posto di lavoro. Lo faremo con i mezzi che avremo a disposizione. Infatti la legge stabilisce, per chi perdesse la frequenza, di continuare a lavorare ottenendo ospitalità da altre emittenti per continuare a ripetere il segnale radiotelevisivo. Insomma: Tele Radio Studio 98  NON CHIUDERÀ. Lo diciamo a scanso di equivoci e rivolgendoci sia ai telespettatori sia ai nostri inserzionisti pubblicitari. Notiamo solo che il Governo ci ha negato un diritto che avevamo regolarmente acquisito negli anni: avere delle frequenze acquistate con sacrificio che permettessero di farci svolgere tranquillamente il nostro lavoro e nient’altro.

Il settimanale sportivo "Zona Sport"
Il settimanale sportivo “Zona Sport”

Noi faremo tutto quello che occorre fare, nel rispetto della norma, ma non permetteremo certamente a questo Governo, apparso chiaramente più preoccupato di salvare le banche che le emittenti locali, di venirci a chiudere la bocca né di mettere un lucchetto alla nostra sede e di buttare al vento 35 anni di attività al servizio della nostra gente.

La trasmissione "Visti da vicino"
La trasmissione “Visti da vicino”

Il Libersind Conf.sal, che rappresenta i lavoratori delle radiotelevisioni locali italiane non può che condannare il vile attentato del Governo Renzi alle libertà costituzionali per le libertà d’informazione, d’impresa e dell’autonomia della Magistratura.

Il sindacato autonomo Libersind Conf.sal, di concerto con l’associazione datoriale REA, seguirà I’iter giudiziario per portare dinanzi alla Corte Costituzionale e di Strasburgo il Governo italiano affinché venga adeguatamente condannato. Intanto invita i lavoratori delle emittenti locali italiane a mobilitarsi compattamente e a partecipare ad una giornata di protesta nazionale che sarà indetta nei prossimi giorni.

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