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FURCI SICULO – Femminicidio, studentessa di Favara strangolata dal fidanzato

Tragico risveglio questa mattina a Furci Siculo. In un condominio nella zona a monte del paese si è infatti consumato un omicidio e a perdere la vita è stata una giovane donna, che secondo le prime indiscrezioni sarebbe stata strangolata dal fidanzato con cui conviveva.

Subito dopo l’uomo avrebbe tentato il suicidio ferendosi con un coltello e procurandosi tagli ai polsi e al collo, ma non è riuscito nel suo intento. De Pace è stato subito soccorso, non è in pericolo di vita.

La vittima è Lorena Quaranta, originaria di Favara, studentessa di Medicina all’Università di Messina, che conviveva con Antonio De Pace di Vibo Valentia, anche lui studente di Medicina a Messina.

Ancora non si conoscono i dettagli ma a quanto si apprende l’assassino avrebbe soffocato la donna al termine di una lite e poi avrebbe avvertito il 112. “Venite l’ho uccisa”.

Sul posto si trovano i carabinieri della Stazione di Santa Teresa di Riva con il comandate Maurizio La Monica e della compagnia di Taormina con il capitano Arcangelo Maiello e l’ambulanza del 118.

Mentre la piccola comunità di Furci Siculo è sotto choc. “E’ un dramma nel dramma – dice il sindaco di Furci Siculo, Matteo Francilia, all’Adnkrnos – Stamattina ci siamo svegliati con la notizia di questa tragedia. Siamo sconvolti, la nostra comunità è da sempre in prima linea nel contrasto alla violenza di genere, abbiamo anche istituito un centro di ascolto. Chi si macchia di simili gesti deve marcire in galera”.

Era una studentessa appassionata, Lorena. Il suo ultimo post, tre giorni fa. “Inaccettabile” aveva scritto, postando un articolo che raccontava dei medici uccisi dal Coronavirus. Lei aveva lanciato il suo appello: “Ora più che mai bisogna dimostrare responsabilità e amore per la vita. Abbiate rispetto di voi stessi, delle vostre famiglie e del vostro Paese. E ricordatevi di coloro che sono quotidianamente in corsia per curare i nostri malati. Rimaniamo uniti, ognuno nella propria casa. Evitiamo che il prossimo malato possa essere un nostro caro o noi stessi”. Sperava di diventare un medico in prima linea: nella copertina del suo profilo social aveva messo una sua foto con mascherina e cuffia, in corsia. Con una frase di commento: “Il mio posto”.

A Capodanno, invece, una foto gioiosa con il compagno: “Amo la gente un po’ folle – scriveva – gli abbracci improvvisi. I gesti spontanei, i sorrisi gratuiti… Chi ti regala attenzione, chi si ubriaca di emozioni. E ti contagia di gioia. Amo ogni secondo e ogni anno vissuto insieme a te. Buon 2020”. Ma era un amore malato.

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