GELA – Omicidio-suicidio, spara alla compagna e si ammazza

Omicidio suicidio oggi pomeriggio a Gela. Un sorvegliato speciale, Salvatore Greco di 54 anni, ha ucciso a colpi di pistola Maria Nastasi di 46 anni. Poi, forse colto dai sensi di colpa, si è a sua volta ucciso, sparandosi un colpo di arma da fuoco alla tempia.

E’ morto durante il trasporto in un ospedale di Palermo, dove era stato trasferito in condizioni disperate con una ambulanza.

Non è ancora ben chiaro cosa sia scattato nella mente di Salvatore Greco, che oggi pomeriggio ha raggiunto insieme alla donna a bordo di una Fiat Panda un casolare di campagna ad una decina di chilometri dal centro abitato di Gela, all’interno della zona industriale di Gela.

Una volta giunto sul posto, i due avrebbero litigato. Salvatore Greco ha estratto una pistola calibro 38 ed ha sparato alla donna, raggiunta da almeno tre colpi. Dopo aver ucciso la donna, Greco ha tentato di fuggire a bordo della sua utilitaria. Ha percorso pochi chilometri, in direzione di Niscemi. L’uccisore ha iniziato a sbandare con la macchina della donna, finendo dentro un piccolo dirupo. L’auto si è ribaltata ma è rimasto illeso. Dopo essersi allontanato, ancora a piedi, ha deciso di farla finita: ha estratto la calibro 38 e si è sparato alla tempia. Un colpo solo. La vittima era vedova.

Gli inquirenti hanno confermato che la pista privilegiata sarebbe quella del movente passionale. Probabilmente la donna voleva porre fine alla loro relazione. Sul suo profilo Facebook, Greco aveva scritto “Mai tradirmi”. E in un link: “nel suo cuore rimane chi è sincero”. Ieri l’epilogo di una storia pare molto travagliata.

Greco dopo l’omicidio è fuggito a bordo della Fiat Panda di proprietà della vittima, che è stata ritrovata a poca distanza dal luogo dove l’uomo ha compiuto il suicidio. Il pregiudicato, ancora sotto shock, ha chiesto un bicchiere d’acqua ad alcune persone che abitano nella zona prima di allontanarsi. Qualche istante dopo i residenti hanno sentito un colpo di pistola e hanno trovato Greco che era agonizzante.

La donna aveva due figli, nati dal precedente matrimonio con un appuntato dei Carabinieri, deceduto per un male incurabile. Maria Nastasi lavorava in una pizzeria in via Venezia, a Gela. Lui risultava fra i soci dell’esercizio commerciale.

Sarà eseguita oggi l’autopsia sul corpo di Maria Nastasi.


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