GELA – Prometteva lavoro e favori per soldi arrestata titolare di un patronato della Cna

Una donna di Gela, Enza Patrizia Anfuso, di 57 anni, titolare della locale sede del patronato degli artigiani Epasa-Cna, è stata arrestata dai carabinieri, in esecuzione di un ordine di custodia cautelare in carcere, perchè ritenuta responsabile di una lunga serie di truffe aggravate e di millantato credito. Avrebbe promesso posti di lavoro alle Poste o all’Eni in cambio di denaro.

Il provvedimento è stato emesso dal gip del tribunale gelese, su richiesta della procura della Repubblica. Secondo gli investigatori, Anfuso adescava le proprie vittime in ufficio, dopo averle scelte tra gli utenti più vulnerabili alle sue proposte apparentemente allettanti e vantaggiose: “Persone psicologicamente deboli, spesso anziani, di ceto medio-basso e con scarsa scolarizzazione” delle quali conquistava la fiducia.

A chi si lamentava della disoccupazione dei figli o dei nipoti, la donna avrebbe promesso posti di lavoro alle Poste Italiane, all’Eni, o altri uffici pubblici e privati, in cambio di denaro, secondo tariffe che andavano da 5.000 euro in su. Ad altri avrebbe assicurato ottimi affari nella compravendita di immobili, millantando le “conoscenze giuste” tra i funzionari pubblici delle aste giudiziarie, a suo dire sarebbero state “pilotate”, per ottenere a basso prezzo immobili di alto valore.

Le vittime si accorgevano della truffa solo dopo qualche tempo e dopo avere versato ingenti somme: una coppia di operai ha sborsato 50 mila euro per l’assunzione della figlia e l’acquisto di un immobile; 20 mila una donna ammalata che chiedeva di risolvere una vecchia pratica di successione; cinquemila euro sono stati pagati da un pensionato per un posto di lavoro per la figlia. E se qualcuno protestava chiedendo la restituzione dei soldi, Enza Anfuso avrebbe reagito minacciando e intimorendo i truffati, molti dei quali si sono rivolti comunque alle forze dell’ordine. Si sospetta che altri invece avrebbero cercato di farsi giustizia da sè. Alcune settimane fa, infatti, sconosciuti hanno appiccato le fiamme al portone della sede del patronato della Anfuso, nel centro storico della città.

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