GELA – Trentanove lingotti di Oricalco trovati nel mare

Trentanove luccicanti lingotti di Oricalco, una lega metallica pregiata, composta da rame e zinco per la realizzazione di oggetti di valore e la coniazione di monete, risalenti al sesto secolo avanti Cristo, sono stati ritrovati nel mare di Gela, in contrada Bulala, dai sub dell’associazione culturale «Mare Nostrum», vicino al relitto della terza nave arcaica scoperta tempo addietro nei fondali gelesi. Platone racconta che di Oricalco erano fatte le porte della mitica Atlantide mentre, nel periodo di Augusto, Roma coniò con questa lega sesterzi e dinari.

Il recupero è avvenuto ad opera dei sommozzatori della guardia costiera, della Guardia di Finanza, e della Soprintendenza al Mare, che, oltre ai lingotti del peso di un kg ciascuno, hanno rinvenuto anche una statuetta votiva di 30 cm della dea Demetra e una piccola macina di bordo in pietra lavica. Il materiale è stato presentato oggi ai cronisti nel corso di una conferenza stampa tenuta alla capitaneria di porto.

I precedenti recuperi e l’attuale scoperta, definita dal soprintendente Sebastiano Tusa «unica ed eccezionale» per l’intero Mediterraneo, «conferma – secondo lo stesso Tusa – il ruolo centrale della colonia greca di Gela nei rapporti produttivi e commerciali con la madrepatria e ci pone l’obbligo di approfondire le ricerche archeologiche marine». Il materiale recuperato sarà esposto nel museo archeologico di Gela.

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