GROTTE – 52 enne accusata di aver creato falso profilo Facebook per vendetta della ex rende noto interrogatorio di garanzia

La 52enne, Graziella Panarisi, di Grotte, finita sotto processo con l’accusa di sostituzione di persona e violazione della legge sulla privacy , perchè avrebbe creato falsi profili Facebook con relative foto private per vendicarsi della sua ex ,dopo che avevano interrotto la loro relazione, difesa dal suo legale l’avvocato Gianfranco Pilato, rende noto, di aver prodotto e affrontato il 10 agosto del 2018 un interrogatorio di garanzia . Un verbale di interrogatorio presso la stazione dei Carabinieri di Grotte innanzi al Comandante , Alfonso David Contraffatto. Interrogatorio che si è reso necessario in seguito alle querele presentate dalla sua ex con la conseguente indagine a cui è stata sottoposta dalla Procura della Repubblica di Agrigento a firma della Dott.ssa Alessandra Russo. La 52 enne ha voluto chiarire meglio i fatti, “negando assolutamente gli addebiti mosse nei suoi confronti e contestatagli dalla sua ex compagna con la quale ha intrattenuto per ben 4 anni una forte relazione sentimentale e che , la stessa ha vissuto a casa sua fino ad aprile del 2018, provvedendo nei suoi confronti a tutti i fabbisogni necessari come vestiti, prodotti e farmaci. Inoltre, la stessa, utilizzava anche il telefono cellulare della Panarisi, come se fosse il suo, facendo molte fotografie e scaricando diversi altri programmi, molte foto sarebbero state postate anche con il parere contrario della Panarisi. ” I profili Facebook- sempre secondo la Panarisi – erano stati creati e registrati dalla sua ex compagna e che lei non avrebbe mai sostituito la sua persona in quella della sua preunta vittima, perchè c’era una totale condivisione tra le due. Sempre dal verbale , la Panarisi fa rilevare che, nonostante la querela presentata il 4 settembre del 2017 nei suoi confronti,i due, sempre secondo quanto dichiarato ai Carabinieri , continuavano ad intrattenere la relazione interrottasi il 26 aprile dell’anno successivo, alternando momenti di alti e bassi, che coincidevano frequentemente con l’allaontanamento dall’abitazione della Panarisi dell’accusatrice. La donna, quando si allontanava, pare frequentasse un uomo e,sempre, secondo la Panarisi, lei utilizzava tali vicende per giustificarsi con lui.

Il processo è ancora in corso e proseguirà con altre udienze.

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