GROTTE – Colpita con un calcio nello stomaco nonostante incinta

Ha confermato anche dinanzi al Gup Stefano Zammuto le violenze subite, raccontando anche di altre denunce nel frattempo esposte a sua tutela. Ha raccontato la propria verità la donna di Grotte che denunciò il suo compagno, accusandola di averla colpita con calci nello stomaco mentre era incinta.

Il processo, in corso con rito abbreviato, è stato rinviato al 7 luglio per la requisitoria del pubblico Ministero. Imputato è un 41enne di Grotte, finito nei mesi scorsi agli arresti domiciliari e tuttora sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora con divieto di avvicinamento , che rischia adesso una condanna per le accuse di maltrattamenti e stalking. La 36enne , presunta vittima delle violenze, si è costituita parte civile con l’assistenza dell’avvocato Gianfranco Pilato. L’imputato è difeso dagli avvocati Nicolò Grillo e Vincenzo Vella.

L’ex compagna, sostiene l’accusa, sarebbe stata maltrattata dal novembre del 2016 all’aprile del 2018. Le minacce, in diverse circostanze sarebbero state finalizzate a costringerla ad abortire. L’episodio più grave nel febbraio del 2018. la donna sarebbe stata scaraventata a terra, mentre teneva il figlio di un anno in braccio, e colpita con un calcio nello stomaco nonostante fosse incinta.

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