GROTTE – Picchiato a sangue dai ladri che “smontavano” la sua Ape: identificati
Nicolò Giangreco
Avrebbero dapprima rubato il carburatore dal motore di una “Ape” Piaggio parcheggiata in via Luna, a Grotte. Poi, una volta sorpresi con le mani nel sacco, avrebbero aggredito con calci e pugni il proprietario del mezzo, provocandogli lesioni e contusioni poi giudicate guaribili in 30 giorni.
Adesso i grottesi Dimitru Gherghisan, 30enne di origine rumena, Roberto Mandrice, 32 anni, e Amedeo Stagno, 24enne originario di Favara, dovranno rispondere di rapina aggravata in concorso e lesioni personali aggravate. Per loro, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, ha disposto la misura cautelare dell’obbligo di dimora a Grotte, con il divieto di allontanamento da casa dalle 21 alle 6 del mattino.
I fatti risalgono alla notte tra il 6 e 7 giugno scorsi. La vittima, che ha riportato una frattura alla mascella e diverse contusioni al volto, ha chiesto aiuto al 112 subito dopo l’aggressione. I carabinieri della Stazione di Grotte, comandanti dal maresciallo Alfonso Contraffatto, hanno quindi avviato le indagini, riuscendo così ad identificare i 3 soggetti: a tradire gli aggressori – come dimostrato dall’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Matteo Delpini della Procura di Agrigento – sarebbero state le immagini registrate da un sistema di videosorveglianza installato nei pressi della zona in cui è avvenuta l’aggressione. Gherghisan, Mandrice e Stagno sono difesi dall’avvocato Daniele Re.
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