Il boss si dichiara povero lo Stato gli paga l’avvocato

Lo Stato italiano paga l’avvocato di un boss. Il padrino di Trapani, Vincenzo Virga, 75 anni, già condannato in via definitiva alla pena dell’ergastolo, e attualmente sotto processo perché considerato il mandante dell’omicidio di Mauro Rostagno, si è dichiarato “povero” e la Corte d’assise di Trapani non ha potuto fare a meno di concedergli il gratuito patrocinio.

I controlli sulla situazione economica di Virga scatteranno più avanti, ma non è detto che siano attendibili; il patrimonio del boss risulta confiscato, ma è molto probabile che parte di esso sia stato intestato a prestanomi.

“Siamo davvero al paradosso – afferma l’avvocato Fabio Lanfranca che rappresenta Carla Rostagno, sorella del giornalista-sociologo ucciso nel 1988 – mentre lo Stato sostiene le spese legali di uno dei mafiosi più potenti di Trapani, le parti civili sono costrette a sobbarcarsi sacrifici enormi per presenziare alle udienze”.

“È scandaloso che lo Stato conceda il patrocinio gratuito ai boss mafiosi che dichiarano di essere nullatenenti, come nel caso del boss Vincenzo Virga nell’ambito del processo sull’omicidio di Mauro Rostagno”, ha dichiarato Giuseppe Lumia, senatore del Pd e membro dell’Antimafia nazionale.

“Soprattutto se si considera che, spesso, le istituzioni non riconoscono, per mancanza di risorse o a causa di inefficienze burocratiche, rimborsi e risarcimenti alle vittime di mafia – aggiunge -. Più volte abbiamo tentato in Commissione antimafia e in Parlamento di affrontare la questione, ma alla fine c’è stato sempre qualcosa, la scarsa attenzione della maggioranza o un cavillo che ha impedito di modificare la legge”.

“Non si tratta – sottolinea – di mettere in discussione un diritto garantito dalla nostra Costituzione, ma di perfezionare lo strumento del patrocinio gratuito, concedendolo solo a chi ne ha realmente diritto. I boss, in apparenza senza patrimonio, a causa dei sequestri e delle confische, quasi sempre possono contare su propri beni e denari intestati a prestanome o provenienti dalla famiglia mafiosa alla quale appartengono”. “E’ necessario – conclude – fermare questo meccanismo perverso. Pertanto, mi farò promotore in Parlamento di un provvedimento in tal senso”.

“Credo che, prima di concedere il patrocinio gratuito a boss mafiosi come Vincenzo Virga, occorrano meticolosi accertamenti nei confronti di chi avrebbe potuto avvalersi di prestanome, sia per i beni mobili che per quelli immobili, al di là di sequestri e confische”, ha detto il senatore Carlo Vizzini (Psi), presidente della Commissione affari costituzionali.

“Nel nostro Paese – prosegue – ci sono familiari di vittime della mafia oggetto di gravi discriminazioni, come oggi accade alla dottoressa Milly Giaccone, e boss come Vincenzo Virga che ottengono il patrocinio gratuito”. “Credo che tutto questo – conclude – non meriti alcun commento, ma solo risposte concrete e di giustizia sostanziale da parte dello Stato”.

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