Il figlio di Riina a ‘Porta a Porta’, bufera sulla Rai. L’Antimafia convoca i vertici

Bufera su Vespa e la Rai per la scelta di mandare in onda l’intervista nella trasmissione di Porta a Porta al figlio di Totò Riina, Salvo, in occasione dell’uscita del suo libro. Al termine di una giornata di proteste e polemiche, l’azienda ha confermato il via libera a Bruno Vespa, motivando la propria scelta con il diritto di informazione. Le polemiche avranno una coda istituzionale: la Commissione parlamentare antimafia ha convocato per oggi, giovedì 7 marzo, alle 16, la presidente della Rai, Monica maggioni e il direttore generale Antonio Campo Dall’Orto, per un’audizione urgente sulla vicenda.

Salvatore Riina junior, figlio del boss più spietato di Cosa Nostra, ha risposto alle domande di Vespa come può rispondere un figlio: “Amo mio padre – ha detto –  non sono io a doverlo giudicare”. Alla domanda su Falcone e Borsellino non ha voluto rispondere per “evitare strumentalizzazioni”: “Ho rispetto per i morti – ha detto – ho rispetto per tutti i morti”.
Alla luce delle sentenze, semmai, impressiona la sua testimonianza sul giorno dell’attentato di Capaci, il 23 maggio 1992, quando i killer della mafia uccisero Giovanni Falcone, la moglie e la scorta. “Ricordo il fatto, avevo 15 anni, eravamo a Palermo e sentivamo tante ambulanze e sirene, abbiamo cominciato a chiederci il perché è il titolare del bar ci disse che avevano ammazzato Falcone, eravamo tutti ammutoliti. La sera tornai a casa, c’era mio padre che guardava i telegiornali. Non mi venne mai il sospetto che lui potesse essere dietro quell’attentato”.

“Non posso condividere l’arresto di mio padre”. “Per me lo Stato è l’entità in cui vivo, rispetto lo Stato, a volte non condivido leggi e sentenze”, ha detto Riina jr, e alla domanda sulla considerazione che l’arresto del padre fosse, come sottolineavano i tg di allora, “una vittoria dello Stato”, ha risposto: “Non lo condivido, perché è mio padre, mi hanno portato via mio padre, non potrei condividerlo”.

La Rai non è tornata sui suoi passi, confermando la messa in onda dell’intervista, ma precisando che “per offrire un ulteriore punto di vista contrapposto a quello offerto dal figlio di Riina, ‘Porta a Porta’ ospiterà domani sera una puntata dedicata alla lotta contro la criminalità e a chi alle battaglie contro le mafie ha dedicato la propria esistenza anche a costo della vita. Tra gli altri saranno ospiti il ministro dell’Interno Angelino Alfano e il presidente dell’Autorità anticorruzione Raffaele Cantone”. E a sostegno della scelta, la Rai puntualizza: “Le polemiche preventive nate sulla puntata di Porta a Porta si sono sviluppate intorno a una trasmissione che nessun italiano ha ancora visto”. Nella nota, la Rai spiegava che Bruno Vespa avrebbe incalzato il figlio di Totò Riina, già condannato per mafia, “senza fare sconti al suo rapporto di rispetto verso il padre nonostante gli atroci delitti commessi”.

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