Il ministro Luciana Lamorgese a Palermo

Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, si è recata questa mattina a Palermo in prefettura per partecipare al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, a cui hanno preso parte, tra gli altri, il capo di Gabinetto del Viminale Bruno Frattasi, il capo della Polizia, Lamberto Giannini e il capo del dipartimento delle libertà civili e l’immigrazione, Michele Di Bari.

«Abbiamo parlato oggi delle possibili infiltrazioni delle mafie nelle risorse che arriveranno sui territori e della necessità di fare squadra tra le istituzioni per costituire una rete protettiva contro le interferenze della criminalità organizzata». 

Quest’ultima, ha sottolineato il ministro «va contrastata con tutti i mezzi che abbiamo, perché la ripresa può avvenire solo nella legalità, altrimenti non è ripresa. Per questo bisogna avere massima attenzione».

Successivamente, sempre in mattinata, il ministro ha firmato a Palazzo Orleans, con il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, un protocollo d’intesa, curato dal prefetto Di Bari,  per favorire la conservazione e il restauro delle chiese presenti in Sicilia di proprietà del Fondo Edifici di Culto (Fec).

«Questo protocollo serve per valorizzare le chiese del Fondo edifici culto che in Sicilia sono tante; stabilisce chi fa e che cosa con un ruolo attivo nella progettualità delle soprintendenze regionali» ha detto il ministro, che ha poi ricordato come il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza preveda, per il restauro delle chiese, 500mln di euro per tutta Italia.

 «Un patrimonio che incide anche sul turismo perché è un segnale che per noi la cultura è elemento imprescindibile della nostra storia. Abbiamo la possibilità di mettere a norma anche chiese importanti che rientreranno nei circuiti del turismo» ha detto ancora il ministro.

Da parte sua, il presidente Musumeci ha annunciato di aver «avviato un percorso di collaborazione che parte dai beni culturali. Il recupero riguarderà alcune centinaia di edifici di culto e sono già 140 i progetti esecutivi in dirittura d’arrivo. Adesso – ha evidenziato Musumeci – andremo avanti per mettere in sicurezza monumenti del seicento e settecento e poi provvederemo alla loro valorizzazione. E un processo graduale di tutela, salvaguardia e valorizzazione».

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