Ad Agrigento alcuni comuni hanno la fornitura d’acqua, altri no, anche se confinanti. Accade, ad esempio, che il comune di Cammarata abbia l’acqua tutti i giorni mentre quello confinante, San Giovanni Gemini, è sottoposto a gravosi turni d’erogazione.Com’è possibile? Il primo gestisce autonomamente le proprie risorse idriche e non dà la propria acqua al vicino. Una situazione frequente nel territorio, soprattutto nei comuni montani dove insistono le fonti.Il paradosso è segnalato dall’ingegnere Giuseppe Riccobene, che sulle questioni idriche ha lavorato a più riprese, anche con la gestione prefettizia dell’emergenza. L’ingegnere distingue tra il sistema idropotabile (gli usi domestici dell’acqua) e quello dell’agricoltura e della zootecnia, problema di ben più difficile soluzione. L’ingegnere è convinto che l’acqua nei rubinetti delle case potrebbe arrivare con regolarità, piuttosto che con turni superiori a una settimana come accade da 50 anni ad Agrigento.
Per quanto la legge consenta la gestione autonoma dell’acqua, “il sistema dovrebbe essere posto a seri controlli, ma questo non avviene. L’acqua in esubero, che prevalentemente sgorga dalle sorgenti, molto spesso non viene captata e utilizzata e finisce nei fiumi. La gestione autonoma può esistere, ma soltanto a certe condizioni. E sono proprio queste che non vengono esaminate”.
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