Il progetto per l’estrazione e la lavorazione della kainite messo a punto dall’Italkali non danneggia l’ambiente e la salute dei cittadini

Il progetto per l’estrazione e la lavorazione della kainite messo a punto dall’Italkali non danneggia l’ambiente e la salute dei cittadini. È questo il risultato dello studio elaborato dall’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri (Dipartimento Ambiente & salute) e presentato ieri, a Palermo, in occasione dell’incontro con gli studenti del Dipartimento di Ingegneria chimica, gestionale, informatica, meccanica.  

In particolare, come è possibile leggere nello studio, “per quanto riguarda l’impatto sulla qualità dell’aria, in base ai dati utilizzati, l’insediamento del nuovo impianto di Italkali risulta essere irrilevante sulla salute della popolazione residente a Realmonte”. Un risultato, afferma una nota dell’Italkali, “fondamentale che imprime una ulteriore spinta al progetto annunciato lo scorso 19 febbraio dalla società siciliana di Sali alcalini, in base al quale, con un investimento di 250 milioni di euro e la creazione di 300 nuovi posti di lavoro, si punta a ricostituire nell’Isola, nella miniera di Realmonte (Agrigento), la produzione italiana di solfato di potassio, come primo stadio di un più ampio processo di valorizzazione di tutti i sali che compongono la kainite”. “A questo punto – dice il responsabile del progetto, Francesco Lanzino, – diventa necessario agire tempestivamente, per non perdere l’opportunità che ha l’Italia, e in particolare la Sicilia, di riprendere il posto che le competeva e le compete nel ristretto club dei produttori mondiali di solfato di potassio”.

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